Schianto mortale a Godo. Resta in carcere il 36enne al volante: "Potrebbe rifarlo"

Il Gip ravvisa esigenze cautelari, nell’incidente è deceduto il collega. La compagna dell’indagato: "Guidava lui perché io avevo bevuto molto".

Schianto mortale a Godo. Resta in carcere il 36enne al volante: "Potrebbe rifarlo"

Schianto mortale a Godo. Resta in carcere il 36enne al volante: "Potrebbe rifarlo"

Resta in carcere il 36enne rumeno che a mezzanotte tra venerdì e sabato era al volante dell’auto uscita di strada sulla San Vitale a Godo, causando la morte dell’amico che stava trasportando, il 58enne Danilo Filomeno, col quale era reduce da una cena tra colleghi di lavoro. Questa la decisione assunta dal Giudice Janos Barlotti, all’esito dell’udienza di convalida dell’arresto dell’uomo, indagato per omicidio stradale aggravato dallo stato di ebbrezza – 2 g/l di alcol al test dell’etilometro – e dalla fuga del conducente, poi ritrovato non distante dai carabinieri. La difesa – avvocato Silvia Brandolini – chiedeva la liberazione, non sussistendo a proprio giudizio necessità cautelari, o in subordine una misura meno afflittiva. Il giudice, valutando in termini severi il comportamento dell’indagato, ha stabilito diversamente, ritenendo concreti i pericoli sia di reiterazione del reato sia di fuga. Anche la misura degli arresti domiciliari con braccialetto, scrive il Gip nell’ordinanza, "sarebbe inadeguata".

A bordo della Toyota Yaris c’era anche la compagna 31enne dell’indagato, rimasta ferita in modo non grave, sebbene i soccorritori l’abbiano trovata adagiata sulla portiera del lato passeggero, quella schiacciata contro il terreno, mentre il 36enne era riverso sopra di lei ed è uscito illeso. L’auto era in uso proprio alla compagna che, per sua stessa ammissione "avevo bevuto tantissimo", per questo alla fine aveva deciso di guidare il fidanzato. Quest’ultimo, molto provato per l’accaduto, ha risposto a tutte le domande del giudice, ammettendo a sua volta di avere bevuto e spiegando di essere poi scappato poiché colto da una sorta di attacco di panico.

Riguardo alla dinamica dello schianto, l’uomo ricorda solo che l’asfalto era scivoloso. Dopo avere perso il controllo della Yaris, questa è andata a collidere con il bordo della rotonda all’intersezione tra via San Vitale e via Sentierone, uscendo di strada, ribaltandosi e finendo la corsa nel cortile privato del ristorante Il Panda, "fortunatamente – scrive il giudice – chiuso a quell’ora".

l. p.