Serrande giù a Bagnacavallo "Ed è difficile trovare nuovi gestori"

Entro fine novembre chiuderanno i battenti ’La Casareccia’ e ’Adriana pelletteria’. La sindaca Proni: "Stiamo lavorando a un progetto di promozione e comunicazione turistica"

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Se non un paese che muore, sicuramente un paese che sta perdendo energie. Negli ultimi mesi, lungo le vie centrali di Bagnacavallo: Mazzini e Matteotti, hanno chiuso 5 attività – negozi di scarpe, cornici, fotografia, telefonia, scampoli. A breve altri 2 negozi storici e l’osteria, aperta dagli inizi degli anni ‘60, Da Burniti, seguiranno lo stesso esempio. Entro fine novembre infatti, chiuderà i battenti ’La Casareccia’, negozio di alimentari e specialità gastronomiche al 116 di via Mazzini, aperto dal dopoguerra. Circa 28 anni fa è stato rilevato da Giordano Pirazzini che lo gestisce insieme alla moglie e alla figlia. "Siamo in pensione e ormai siamo stanchi – spiega Pirazzini –. Nonostante il negozio vada bene, non riusciamo a trovare nessuno che voglia rilevarne la gestione. Si tratta di un lavoro impegnativo che parte alle 6 del mattino e finisce alle 8 di sera e spesso coinvolge anche i weekend con le consegne ai ristoranti. La clientela viene anche dalle zone limitrofe attratta dalla qualità della merce. Ma non nessuno si fa avanti". I commenti della clientela oscillano fra il "mi mancheranno" al "mi dispiace moltissimo". Adriana pelletteria, sempre sulla stessa via al civico 16, tirerà definitivamente giù la serranda a fine gennaio 2023. L’attività, avviata una trentina di anni fa da Adriana Calderoni ed ora gestita dalla figlia Francesca Casalini che è la titolare, si appresta a raggiungere il capolinea. "Anche se ci lascio un pezzo di cuore – spiega Casalini – siamo decise a chiudere. Le ragioni sono molteplici. Intanto il nostro settore, penalizzato ora dalla necessità delle famiglie di contenere i costi e ancor prima dalle conseguenze degli ultimi due anni e mezzo. Non ultimo e non da poco il fatto che Bagnacavallo sia un paese che sta morendo. Gli eventi sono pochi e spesso creati ad uso e consumo dei bagnacavallesi. Le attività che hanno chiuso nell’ultimo anno non hanno riaperto e questo dice molto sulla capacità attrattiva della città. Nel mio caso, la decisione è stata supportata anche da una proposta di lavoro ricevuta, migliorativa per la mia vita personale. Ma la realtà è questa". Continua: "Bagnacavallo è oggi un paese mordi e fuggi. La presenza bi o tri settimanale degli ausiliari del traffico che fanno il loro lavoro ma non perdonano, certamente non agevola. Una persona che per comprare 5 euro di pile in velocità si trova una multa da 30 euro, a Bagnacavallo non ci viene più".

L’ultimo accenno è alla condizione dei portici, fortemente degradati se non laddove esistono ancora i negozi ed i titolari si spendono per pulire. L’amministrazione comunale si è, di recente, confrontata con le associazioni di categoria. Il quadro emerso è in linea con il clima di incertezza che si respira a livello nazionale in cui pandemia e crisi energetica giocano un ruolo determinante. "Ci preme però ricordare le diverse aperture che ci sono state anche negli ultimi due anni – precisa la sindaca Eleonora Proni – e le imprese bagnacavallesi che hanno saputo innovarsi. Bagnacavallo è anche questo: guardare alle realtà in crescita può essere di ispirazione per tutti. Riteniamo comunque che la situazione vada affrontata quanto meno a livello di Unione dei Comuni della Bassa Romagna. È in questa sede che negli ultimi anni abbiamo avviato le principali strategie per lo sviluppo e l’attrattività da un punto di vista imprenditoriale, lavorando su agevolazioni e semplificazioni". Alcune novità ci saranno comunque a partire dal 2023. "Stiamo lavorando a un progetto di promozione e comunicazione turistica che sarà presentato nei prossimi mesi – aggiunge – e siamo già impegnati a convocare subito dopo le festività natalizie il Tavolo di lavoro del centro storico, per condividere le progettualità sul 2023, che terranno conto dei possibili sviluppi di un progetto per noi molto importante e innovativo, le ’Vetrine vestite d’arte’. Non dobbiamo tuttavia dimenticare, infine, quanto le scelte individuali siano importanti in questo scenario: tutti parlano dell’importanza dei centri storici e delle loro attività commerciali, ma poi in tanti scelgono i centri commerciali e le piattaforme online".

Monia Savioli