"Servono più indicazioni per l’area naturista"

Alcuni frequentatori trovati nudi fuori dalla zona autorizzata e multati, Marcacci: "Sanzioni da 3.300 euro, faremo ricorso"

Migration

"Il bilancio è positivo": Jean Pascal Marcacci, presidente di Aner, l’Associazione naturista emiliano romagnola, è soddisfatto dell’estate appena trascorsa, quella che ha visto a Lido di Dante l’area destinata alla pratica del naturismo regolamentata da un’ordinanza comunale. E’ andata bene nonostante alcune questioni che, assicura Marcacci, per il prossimo anno dovranno essere risolte. Come una definizione più chiara dell’area destinata ai naturisti in senso perpendicolare rispetto al mare. La mancanza di cartelli e indicazioni è costata cara ad alcuni frequentatori che, per pochi metri, si sono visti arrivare sanzioni salatissime dalla Forestale. "La mancanza di indicazioni – spiega Marcacci – ha creato confusione. L’area era ben delimitata nel senso della lunghezza, non in quello della profondità, non si capiva bene se le dune fossero o meno balneabili, così alcuni sono stati multati perché trovati nudi in zone che, per pochi metri, non rientravano nell’area naturista. Si tratta di sanzioni altissime, pari a oltre 3.300 euro. Sono a conoscenza di almeno tre verbali che impugneremo al più presto, perché se si è trattato di una violazione all’ordinanza, si deve applicare la relativa sanzione, di circa 150 euro. Una persona nuda sulle dune non è paragonabile infatti a chi si trovi nella stessa situazione in piazza del Popolo".

Sanzioni a parte, Marcacci è comunque contento della stagione che, paradossalmente, in un anno così particolare dovuto all’emergenza sanitaria, ha portato a Lido di Dante tantissimi turisti, italiani e stranieri, in particolare tedeschi, olandesi e francesi. "E’ stata un’annata ricchissima, anche il campeggio ha lavorato tanto - racconta il presidente dell’Aner - e grazie alla regolamentazione dell’area, che ha consentito di usufruire di servizi fondamentali, sono tornate tante famiglie". L’ordinanza comunale prevede infatti la presenza del servizio di salvataggio, la possibilità di usufruire dei bagni al vicino campeggio e ha consentito controlli maggiori rispetto al passato. Sono stati particolarmente apprezzati quelli della Polizia locale che hanno portato a multe elevatissime nei confronti di chi è stato sorpreso in atteggiamenti osceni all’interno della zona naturista.

"All’inizio della stagione - prosegue Marcacci - la spiaggia era molto affollata perché avevamo a disposizione solo ottocento metri, dopo il 15 luglio ci siamo potuti espandere ed è stato aperto il tratto chiuso fino a quel momento a protezione del fratino. Noi ci auguriamo che anche il prossimo anno si effettuino controlli per individuare la presenza di coppie di fratini nella zona protetta, perché se non ce ne sono la spiaggia diventa accessibile. E’ possibile allora organizzarsi in tal senso".

Tutto si è svolto, in ogni modo, secondo le regole anti-covid che, sottolinea sempre Marcacci, venivano applicate anche prima dell’ordinanza. "L’abbiamo attesa per anni – conclude il presidente dell’Aner – e anche se è arrivata quasi alla fine del mandato del sindaco de Pascale, siamo contenti. Dal 13 settembre non è più in vigore, ma questo non significa che la spiaggia ora sia inaccessibile, al contrario, perché stiamo parlando di un luogo storicamente naturista, come testimoniano numerose sentenze".

Annamaria Corrado