Ravenna, sesso con la figlia 13enne della compagna

Bassa Romagna, a processo per violenza aggravata su minori un ultraquarantenne

Violenza sessuale (Foto germogli)

Violenza sessuale (Foto germogli)

Ravenna, 13 marzo 2019 - L’avrebbe indotta ad avere rapporti completi con lui perché così, «anche con la mamma, sono più disteso». È emerso questo, ieri pomeriggio in Tribunale, dall’udienza di un processo per violenza sessuale aggravata su minorenni che vede alla sbarra un uomo che all’epoca dei fatti – 2015 – aveva più di 40 anni e la vittima, figlia della sua convivente in un centro della Bassa Romagna, 14 ancora da compiere.

Rapporti in astratto consenzienti, ma sotto quell’età il reato scatta d’ufficio. Senza contare che l’uomo risponde anche delle minacce che avrebbe rivolto alla compagna – «stai attenta a girare per strada te e tua figlia» – una volta scoperto.

Davanti al tribunale collegiale – presidente Cecilia Calandra, Federica Lipovscek e Beatrice Marini giudici a latere –, rispondendo alle domande del Pm Daniele Barberini, ha parlato come testimone un’amica della coppia e madre dell’allora fidanzatino della minorenne. Ha detto che inizialmente non aveva dato troppo peso, interpretandolo forse come una premura, al fatto che il patrigno pretendeva dalla 13enne che gli telefonasse sia prima sia dopo che si era vista e aveva avuto un rapporto col fidanzatino. E una volta che questa lo aveva cambiato, il patrigno parteggiava per il primo perché il secondo lo riteneva «un poco di buono».