Il sindaco di Ravenna: “Sì all’eolico in Adriatico. L’iter del progetto Agnes ora va accelerato"

Michele de Pascale lancia una raccolta firme sulla piattaforma change.org. La sostengono Camera di commercio, associazioni economiche e sindacali

Il sindaco Michele de Pascale con il testo della petizione (foto Zani)

Il sindaco Michele de Pascale con il testo della petizione (foto Zani)

Ravenna, 21 dicembre 2023 – Né il governo Draghi e nemmeno quello Meloni hanno approvato per il parco eolico e fotovoltaico offshore al largo di Marina di Ravenna, messo a punto dalla società ravennate Agnes, la procedura agevolata di autorizzazione simile a quella usata per i rigassificatori e pari a 120 giorni. Se così fosse stato, sarebbe già realizzato. Agnes ha avviato, infatti, il complesso iter autorizzativo nel gennaio 2021. Ad oggi sta ultimando la procedura di valutazione di impatto ambientale e prevede di ottenere nel secondo semestre del 2024 tutte le autorizzazioni per la costruzione e l’esercizio degli impianti. Un percorso, quindi, di quattro anni e pensare che il parco è sufficiente a coprire il consumo energetico di più di mezzo milione di famiglie corrispondenti circa all’intera popolazione della Romagna. Per accelerare i tempi, si è deciso di dar vita sulla piattaforma change.org a una petizione che, grazie alla spinta popolare, riesca ad abbreviare un iter troppo lungo, lento e gravato da pastoie burocratiche per una scelta che è strategica. La raccolta firme è stata presentata dal sindaco Michele de Pascale ed è sostenuta da Comune, Camera di commercio di Ferrara e Ravenna, associazioni economiche e sindacali e dalla parlamentare Pd Ouidad Bakkali.

Tra le varie iniziative che fanno di Ravenna la capitale dell’energia (tra cui rigassificatore e cattura e stoccaggio della Co2), ha corso con le gambe meno veloci proprio quella su cui era maggiore e trasversale il consenso sociale. A fronte dei comitati e delle petizioni per il "no", che partono con l’intento di ostacolare, a Ravenna si fa allora l’esatto opposto e arriva un comitato per il "sì" che "parte dal basso, dalle persone, dai cittadini, dai sistemi di impresa, dai sindacati e dalle istituzioni locali", spiega il sindaco. Una petizione valida su tutto il territorio nazionale, compreso il sud dell’Italia e le isole, dove sono forti le polemiche sugli impatti ambientali delle rinnovabili che non portano "alcun beneficio tangibile per la collettività e servono per approvvigionare il nord del Paese". La raccolta firme parte dall’idea che gli impianti offshore per l’energia eolica e per il solare galleggiante vadano realizzati anche al nord, in particolare nell’alto Adriatico. De Pascale contesta, infatti, la posizione secondo cui la produzione di energia rinnovabile in Italia debba essere concentrata al sud, "anche il centro nord – dice - ha bisogno di energia rinnovabile prodotta il più vicino possibile al territorio in cui viene consumata". Ovviamente a distanza dalle coste per non avere un impatto paesaggistico sul turismo e con accordi col mondo della pesca, perché l’acquacoltura e la pesca possano crescere grazie a queste infrastrutture e non certo esserne danneggiate.

Il progetto Agnes Romagna è stato ideato nel 2017 con l’obbiettivo di realizzare il primo hub energetico sostenibile del mare Mediterraneo. Ad oggi prevede 75 turbine eoliche e 13 piattaforme fotovoltaiche galleggianti per una potenza installata totale di 700 MW. In fase operativa, potrà garantire una produzione di energia annuale maggiore di 1.500.000 MWh. Le opere a mare si trovano in due zone distinte, entrambe oltre le 12 miglia nautiche (20 km) dalla costa emiliano-romagnola. Romagna 1, più a sud, sarà antistante a Punta Marina fino a Cesenatico. Romagna 2, più a nord, sarà antistante a Marina di Ravenna fino a Casalborsetti. L’energia prodotta dalle turbine e dal fotovoltaico galleggiante sarà trasportata a terra fino alla stazione elettrica intermedia nel porto di Ravenna, integrata da un sistema di stoccaggio a batterie di 50 MW e un impianto di elettrolisi di 60 MW per la generazione di idrogeno verde. Dal porto, il tragitto degli elettrodotti proseguirà fino alla stazione elettrica di Terna ‘Ravenna Canala’ a Piangipane, per la consegna dell’energia alla rete di trasmissione nazionale.