"Telefoni roventi tra Coronavirus e influenza"

Il medico di base Sandro Vasina: "Abbiamo la possibilità di mandare i pazienti sintomatici a effettuare il tampone in Drive Through"

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Sandro Vasina, medico di medicina generale e consigliere dell’Ordine, insieme ai colleghi, è alle prese con la seconda ondata della pandemia, tra telefoni che squillano e pazienti alla ricerca di informazioni e rassicurazioni.

Vasina, com’è la situazione di questi ultimi giorni?

"I casi stanno progressivamente aumentando e c’è ovviamente una maggiore attenzione nei confronti di tutte le sintomatologie influenzali. A Ravenna, in via sperimentale, su input del dipartimento di Sanità pubblica abbiamo la possibilità di mandare i pazienti sintomatici che riteniamo ne abbiano necessità, ad effettuare il tampone in giornata in modalità Drive Through. E’ un sistema che sta funzionando".

È in atto anche un dibattito sull’eventualità di consentire ai medici di medicina generale di effettuare direttamente i tamponi.

"Su questo è già in atto un confronto in Regione e se avrà esito positivo da novembre i medici di famiglia potranno effettuare i tamponi antigenici rapidi. Consentono di avere il risultato in una decina di minuti e questo velocizzerebbe il processo di individuazione dei positivi tra i contatti".

E questi tamponi si potranno fare in ambulatorio?

"Sì. Si potrebbe pensare di adibire uno spazio apposito all’interno delle strutture, dove chi deve fare il tampone non incontra gli altri pazienti. Negli ambulatori che dispongono dello spazio necessario è possibile, difficile invece in realtà piccole o con un solo medico".

Quanti tamponi ha disposto per i suoi pazienti nelle ultime settimane?

"Negli ultimi dodici giorni ho prescritto tre tamponi a tre studenti e per fortuna sono risultati tutti negativi".

Dall’inizio della pandemia si è discusso del ruolo dell’assistenza territoriale e della necessità di potenziarla. Com’è oggi la situazione?

"Il territorio sta pagando lo scotto del pensionamento di tanti medici e della difficoltà di sostituirli con continuità, anche se l’Azienda si sta impegnando. Il territorio è fondamentale per dare continuità alle cure e andrebbe potenziato. Si è visto cosa ha portato in altre zone d’Italia, come la Lombardia, il depotenziamento dell’assistenza territoriale".

Come funziona in questo momento l’accesso agli ambulatori?

"Noi riceviamo prevalentemente su appuntamento e negli ultimi venti, venticinque giorni c’è stato il problema delle vaccinazioni antinfluenzali. Gli appuntamenti si prendevano telefonicamente e quindi è normale che i telefoni fossero roventi. Abbiamo ricevuto anche proteste, ma sarebbe stato davvero difficile fare diversamente. Ora che gli appuntamenti sono stati fissati la situazione si è normalizzata".

Però in ambulatorio le telefonate continuano ad essere parecchie.

"Sì. Ricevo richieste di informazioni ininterrottamente e questo dimostra che anche la preoccupazione sta crescendo".

Cosa la preoccupa di più in questo momento?

"Il fatto che le persone possano essere potenzialmente positive senza saperlo. Per questo è importante continuare a evitare contatti, indossare la mascherina e disinfettarsi le mani. Ora sono i nuclei familiari ad essere più esposti, avendo i ragazzi che vanno a scuola, che escono. Anche scaricare l’app Immuni è importante".

Annamaria Corrado