
Tetraplegico dopo intervento Assolto dirigente di Gvm
Un dirigente del Gruppo Villa Maria (Gvm) con sede a Lugo, è stato assolto ieri in tribunale a Ravenna dal giudice Federica Lipovscek (Vpo Simona Bandini) dall’accusa di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice. Il dirigente, un 60enne forlivese difeso dagli avvocati Giovanni Scudellari ed Emanuele Poggi del Foro di Milano, secondo l’accusa in qualità di legale rappresentante della clinica palermitana Villa Maria Eleonora Hospital, del gruppo Gvm, avrebbe sottoscritto un atto di cessione crediti per non risarcire, come stabilito dal Tribunale civile di Palermo, un paziente rimasto tetraplegico in seguito a un errore durante un’operazione avvenuta nella clinica, e i familiari di lui.
La vicenda era iniziata con l’intervento, a cui il paziente, un 60enne del Trapanese, si era sottoposto l’1 giugno 2020 nella clinica Villa Maria Eleonora Hospital, e durante il quale l’uomo aveva subito danni ingentissimi che lo avevano costretto in stato vegetativo. I familiari dell’uomo avevano dunque fatto causa alla struttura ospedaliera palermitana e il procedimento si era concluso con sentenza di inizio gennaio 2020 del Tribunale Civile di Palermo che condannava la clinica a pagare circa 3 milioni di euro al 60enne e ai familiari. A quel punto le difese della famiglia avevano chiesto al Gruppo Villa Maria se ci fosse diponibilità a pagare, notificando dopo una ventina di giorni l’atto di precetto con il quale si intimava il pagamento della cifra. Il 17 febbraio, poi, avevano proceduto a un pignoramento, anche nei confronti dell’Asp di Palermo. Il 9 marzo l’avvocato responsabile del contenzioso per l’Asp di Palermo comunicava alle difese della famiglia che qualche giorno prima era stato sottoscritto un atto di cessione crediti vantati verso l’Asp per 50mila euro e dunque non vi sarebbero state somme disponibili per rimborso prestazioni sanitarie erogate dalla clinica. Così era scattata la denuncia da parte delle difese per inottemperanza dell’ordine di una sentenza del Tribunale Civile di Palermo che condannava al risarcimento del 60enne e dei familiari. Ieri il Vpo Simona Bandini ha chiesto una condanna a 4 mesi per il legale rappresentante della struttura ospedaliera palermitana, condanna a cui si è associato il legale di parte civile.
Il giudice però ha assolto il dirigente del gruppo Gvm perché il fatto non sussiste, dando ragione alle sue difese in quanto, come chiarito nelle dichiarazioni spontanee del 60enne forlivese, le società del gruppo Gvm, "utilizzano lo strumento della cessione dei crediti pro soluto, per porre un rimedio ai ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione e, così, garantire la continuità aziendale". L’operazione di cessione dei crediti, dunque, risulta essere "una consolidata ed effettiva operazione di gestione finanziaria". Le difese del dirigente forlivese specificano anche che i crediti oggetto di quella cessione non erano gli "unici idonei a soddisfare le pretese dei querelanti".