MILENA MONTEFIORI
Cronaca

Traversara tenta di ripartire: "Interventi sull’argine e per riattivare il gas. Dieci case da demolire"

L’assessore ai Lavori pubblici, Francesco Ravagli, fa il punto sui danni e su quanto necessario per la ricostruzione: "Ridotta la zona rossa, continuano le verifiche dei vigili del fuoco".

Ravenna, 28 settembre 2024 – La zona rossa, "che è stata ridotta", le verifiche nelle abitazioni, "almeno una decina da demolire", e ancora "i lavori per riattivare il gas a Traversara, la zona più colpita dalla recente alluvione", e quelli sull’argine del fiume Lamone, in particolare nel punto della rotta da cui una settimana fa è fuoriuscita una montagna d’acqua che ha travolto case, auto e tutto ciò che ha trovato sul suo corso deviato e furioso. L’assessore ai Lavori pubblici di Bagnacavallo, Francesco Ravagli, fa il punto sui danni e sul clima di sconforto che pervade Traversara e i suoi dintorni.

Una delle case distrutte dalla furia dell’acqua (foto Tedioli); nel riquadro, l’assessore Francesco Ravagli
Una delle case distrutte dalla furia dell’acqua (foto Tedioli); nel riquadro, l’assessore Francesco Ravagli

Assessore Ravagli, com’è la situazione a Traversara a una settimana dall’alluvione?

"A Traversara la situazione è ancora quella più critica da gestire. Buona parte della frazione è abbastanza ripulita dal fango, è stato fatto un importante passo in avanti grazie al supporto delle colonne mobili, dei vigili del fuoco e dei tanti volontari accorsi ad aiutare. La situazione più difficile è quella della zona rossa dove ancora sono in corso verifiche sugli edifici".

A proposito della zona rossa, per quanto tempo ci sarà?

"Ancora per un po’: potrebbero essere un paio di settimane ma una stima precisa è difficile da dare. Nei giorni scorsi abbiamo ridotto la zona rossa, togliendo la porzione di abitato più vicina all’incrocio tra via Torri, via Vecchia Traversara e via Entirate".

Quanti sfollati ci sono ancora nella zona e dove sono collocati?

"Attualmente, nell’hub aperto al PalaSabin di Lugo, sono ospitate otto persone. I Servizi sociali del Comune si sono dati come obiettivo di trovare una sistemazione per loro entro questo fine settimana. Abbiamo avuto privati cittadini che hanno messo a disposizione case e poi ci sono alloggi di edilizia residenziale sociale da valute. Ovviamente si opterà per soluzioni vicine alle abitazioni dove vivevano le persone".

A questo proposito quali e quante saranno le case da demolire?

"I vigili del fuoco stanno facendo una ricognizione per capire quali case siano o meno fruibili, tra quelle che presentano difetti approfonditi e quelle che visivamente non hanno grandi problematiche. Poi ci sono alcune case – almeno una decina – che, a causa della rotta del fiume Lamone, hanno riportato importanti danni strutturali: quelle do per scontato che siano da abbattere".

In generale i danni a quanto ammontano?

"A livello economico si fa fatica a dirlo. Ora gli uffici tecnici sono impegnati con la gestione dell’emergenza. Sicuramente i danni principali sono a Traversara tra patrimonio stradale, fognature, impianti, sottoservizi. Italgas è impegnata a rimettere in funzione la rete, per poter ridare servizio a famiglie. In questi giorni si conta di riattivarla in buona parte di Traversara".

Per quanto riguarda il ponte di Boncellino, dove si era formato il ‘tappo’ di legname, in questi giorni avete avuto qualche riscontro o confronto con le parti in causa?

"L’unica comunicazione che abbiamo letto è un articolo sul vostro giornale dove da Rfi confermano che ancora non ci sono i soldi. Sembra che qualcosa possa sbloccarsi dopo questa emergenza ma finché non arriva l’atto ufficiale resta tutto fermo".

Per quanto riguarda la messa in sicurezza degli argini cosa è stato fatto e cosa c’è da fare?

"I lavori sui punti danneggiati continuano: ce n’è ancora da fare. Attualmente l’Agenzia regionale ha diversi cantieri a Boncellino in prossimità del ponte ma anche in punti dove sono presenti sormonti arginali. Parallelamente ci sono cantieri aperti a Traversara: uno alla rotta dove si sta mettendo in atto il ripristino dell’argine e un altro per riparare tutti i danni dei sormonti".

Nel punto della rotta, in particolare, di che tipo di lavori si tratta?

"Nel punto della rotta sono stati sistemati massi ciclopici per chiudere la falla e attualmente si stanno inserendo delle palancole in acciaio per dare maggiore stabilità all’argine".

Per chi volesse dare una mano come è meglio muoversi?

"Come Comune di Bagnacavallo abbiamo attivato una raccolta fondi (Iban IT80Z0627013199T20990000280, intestato al Comune con la causale ‘Raccolta fondi emergenza alluvioni Bagnacavallo’), in accordo con la frazione di Traversara e le associazioni del territorio e legata alla festa ‘San Michele per l’alluvione’. Tengo a precisare che è l’unica raccolta fondi affidabile e anzi abbiamo invitato gli organi competenti a vigilare su una serie di raccolte nate in particolare su piattaforme online. Noi tutti soldi raccolti li daremo a chi è stato danneggiato dall’alluvione, dopo aver condiviso come darli con il territorio, le frazioni e le associazioni".

Ci sono altri modi per aiutare?

"È attivo il numero telefonico del Comune 334.2192758 (dalle 8 alle 18): si può chiamare per richieste di aiuto ma pure per dare la propria disponibilità come volontari o per donare mobilio e oggetti vari. È anche attiva la piattaforma Setiserve.it, nata lo scorso anno".

Intanto fondamentale è il lavoro del personale medico e infermieristico e degli psicologi nelle unità mobili dell’Ausl dove lunedì saranno disponibili i vaccini antitetano...

"Certo, i due container dell’Ausl, dove prestano servizi i medici a supporto a popolazione, sono fondamentali anche perché quello che era lo studio medico in via Traversa Nuova è stato colpito in maniera pesante dall’alluvione in maniera pesante. Stiamo cercando di ragionare su un’alternativa oltre al container, sempre nella frazione".

Lei insieme al sindaco Matteo Giacomoni è andato personalmente nella zona rossa a incontrare i cittadini...

"Sì, all’interno della zona rossa pervade un senso di sconforto. In molti casi le abitazioni di famiglia sono state spazzate via dall’alluvione. È un duro colpo al cuore. Noi come Comune cerchiamo di dare tutto l’aiuto possibile in questo momento ma soprattutto tentiamo di sollevare loro il morale per ribadire che non saranno soli".