REDAZIONE RAVENNA

Troppe cadute e querele. Chiusa la ciclopedonale davanti ai carabinieri

Il Comune corre ai ripari dopo la pioggia di segnalazioni a causa dell’asfalto deteriorato dalle radici degli alberi. Lavori (sulla carta) fino all’8 novembre.

Troppe cadute e querele. Chiusa la ciclopedonale davanti ai carabinieri

Il Comune corre ai ripari dopo la pioggia di segnalazioni a causa dell’asfalto deteriorato dalle radici degli alberi. Lavori (sulla carta) fino all’8 novembre.

Da anni la tangenziale ciclopedonale che collega le periferie della città, attraversando punti strategici come il comando dei carabinieri, è sotto accusa. Le radici degli alberi, in particolare dei pioppi piantati anni fa per garantire un percorso ombreggiato, hanno sollevato e deformato l’asfalto, generando dossi e crepe insidiose per chiunque la percorra. Pedoni, ciclisti e, più recentemente, conducenti di monopattini hanno riportato cadute accidentali e traumi, e le denunce presentate hanno fatto sì che il Comune di Ravenna corresse ai ripari.

Così, per ordine del dirigente del Servizio Mobilità e Viabilità di Palazzo Merlato, dall’8 ottobre è stata ufficialmente chiusa al transito l’intera tratta di via Pertini compresa tra la rotonda Lussemburgo e la caserma dei Carabinieri. Le reti arancioni di cantiere delimitano ora il tratto, vietando l’accesso sia ai pedoni che ai ciclisti. Si tratta di una chiusura necessaria, voluta per garantire la sicurezza pubblica e consentire alla ditta Sistema 4, incaricata della manutenzione stradale, di intervenire in sicurezza per risanare l’asfalto ammalorato. Tempo stimato: un mese.

Non è un problema nato oggi. Questo segmento, parte di un anello ciclabile di 7 km che attraversa i viali Alberti, Pertini, Saragat e Allende, collegando la zona Galilei con il Borgo San Biagio, soffre da tempo per la presenza di radici sporgenti. Nel corso degli anni, queste hanno causato un progressivo deterioramento non solo dell’asfalto, ma anche delle aiuole spartitraffico, rendendo i percorsi particolarmente pericolosi. In certi tratti, evitare i dossi è quasi impossibile, perfino per chi affronta il tragitto con manovre prudenti. Ad aumentare il disagio, la presenza di erbacce e piccoli arbusti che crescono tra le crepe peggiora ulteriormente la situazione, portando disservizi anche agli utenti della vicina caserma. In queste condizioni, raggiungere in bicicletta un punto nevralgico come la caserma dei Carabinieri risulta rischioso, dissuadendo molti dall’utilizzare la pista per recarsi a fare una denuncia o per necessità urgenti.

Con l’inizio dei lavori – già visibili sul posto con la presenza delle ruspe – si spera che la sicurezza venga presto ripristinata. Tuttavia, la data di fine lavori, prevista per l’8 novembre, come spesso in questo casi non assicura una riapertura immediata e certa della pista. A giudicare dallo stato dei lavori, il cantiere è ancora in piena esecuzione.

l. p.