"Tv? Strada parallela, vogliamo tornare live"

Erik Donatini, bassista ravennate dei Jaspers, rock band di casa a ’Quelli che il Calcio’ su Rai2: "Siamo in studio a registrare il nuovo album"

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In tv a "Quelli che il Calcio" il bassista ravennate Erik Donatini con la sua band, i Jaspers, entra nelle case degli italiani tutte le domeniche portando musica ed energia. Il gruppo anima da ormai 4 anni il salotto televisivo dello storico programma calcistico in onda su Rai2 e ha all’attivo due album: ’Mondocomio’ (Talking Cat, 2012) e ’Non ce ne frega niente’ (Talking Cat Universal Music Group, 2019). Fuori dagli schermi I Jaspers, composti da Fabrizio Bertoli (voce), Giuseppe Ferdinando Zito (voce), Erik Donatini (basso), Eros Pistoia (chitarra), Joere Olivo (batteria), Francesco Sgarbi (tastiere), stanno preparando il loro terzo disco che segnerà il ritorno alla vera essenza della band. La sigla d’apertura dell’attuale stagione del programma è un breve estratto del primo singolo ancora inedito.

Donatini, oramai siete di casa a Rai2.

"Sì, ma è molto diverso quest’anno: non c’è il pubblico, non ci sono applausi, devi mantenere le distanze, c’è meno contatto. Ma poter suonare tutte le domeniche, avere un palco e portare un po’ di musica a casa degli italiani, soprattutto in questo periodo in cui non si possono fare concerti, è un onore per noi".

E fuori dagli studi televisivi?

"Siamo in studio a registrare il nuovo album. È un anno di cambiamenti per il gruppo. Ci siamo staccati dalla nostra prima etichetta: nuove composizioni, il primo singolo già pronto. Vogliamo tornare a essere noi stessi al 100%".

Un’identità diversa rispetto ai primi dischi?

"Negli anni passati siamo scesi a compromessi per tentare il salto in avanti. Il progetto che è di matrice rock era diventato più pop per la ricerca un po’ forzata del successo. Ora abbiamo deciso di rimetterci in gioco e di ricominciare da zero, anche se siamo qui da 12 anni. Dobbiamo tirare fuori il nostro rock e la nostra anima live".

La tv la conoscete bene, ora dove volete arrivare?

"La tv la consideriamo una strada parallela, non la principale. Lì facciamo cover, siamo vestiti in modo differente e al servizio del programma. Chi viene ai concerti si accorge che i Jaspers non sono quelli che si vedono in tv. L’attività della band è scrivere musica nostra: abbiamo già un’identità solo che ancora non è stata svelata. Stiamo cercando una nuova etichetta che creda in noi per quello che siamo".

A proposito di cover, a Quelli che il Calcio avete omaggiato il grande Raoul Casadei.

"Da veri romagnoli abbiamo scelto di riarrangiare ’La Mazurka di Periferia’. L’abbiamo voluta fare col sorriso, un omaggio a lui che ha fatto ballare chiunque, anche fuori dalla Romagna".

Ripartirete dai live appena sarà possibile?

"Sono la cosa che ci interessa di più, è dove arriviamo meglio al pubblico, dove si consolida una fan base, specialmente per una rock band come noi. Il senso è conquistare le persone una alla volta, andando in giro per l’Italia suonando: una fama partendo dal basso, facendo dischi e tour".

E la sua personale esperienza nel progetto Rockin’1000?

"Quando vidi il primo video non ne sapevo nulla e pensai: la Romagna chiama! Essere tutti insieme con l’unico obiettivo di fare musica e nient’altro è un’atmosfera che trovo solo lì".

Giulia Rossi