Una cordata era pronta a rilevare il Pineta

Il sequestro ha per il momento interrotto la trattativa, avviata a dicembre, con un gruppo di imprenditori locali e un socio al 20%

Una cordata era pronta a rilevare il Pineta

Una cordata era pronta a rilevare il Pineta

Una cordata di imprenditori era pronta a subentrare nella gestione del Pineta, la trattativa era avviata da dicembre e pareva si potesse chiudere da un momento all’altro. Il provvedimento di sequestro, disposto dal Tribunale di Ravenna su richiesta del curatore della liquidazione giudiziale della società Andromeda, per il momento ha bloccato tutto. Il gestore della nota discoteca di Milano Marittima, Marco Amadori, certamente presenterà ricorso. Insomma, c’era un acquirente e la vendita pareva dietro l’angolo, sebbene nel contesto di una trattativa particolarmente difficile e delicata. La cordata fa capo a un socio già titolare del 20% di quote e inserito in un importante gruppo assicurativo, assieme a lui diversi imprenditori di Miliano Marittima, tra cui gestori di stabilimenti balneari e locali vicini fisicamente al Pineta. Amadori avrebbe maturato da tempo la decisione di cedere il passo.

Il Pineta, negli ultimi tempi, si può dire navigasse a vista, con serate occasionali, rivolte a un target che di fatto non esiste più. Se il Covid ha dato il colpo di grazia a molti locali da ballo, questa discoteca che ha segnato un’epoca era ormai lontana anni luce da quel faro nel mondo della notte che è stata fino agli anni Novanta, portando Milano Marittima e il suo vivere al centro dell’attenzione proprio perché località frequentata da vip. La gestione dinamica e intraprendente dei primi tempi si era un po’ afflosciata, la trattativa avviata faceva quindi ben sperare.

Anche perché nel frattempo il gestore aveva ricevuto uno sfratto per morosità, non riuscendo più a onorare il contratto di affitto con la proprietà dei muri che prevede una quota annua di 350mila euro più Iva.

Ora sotto i riflettori c’è la cessione di Andromeda srl, di cui Amadori è socio di fatto, del ramo d’azienda che gestisce il Pineta alla neo costituita Hdp22, riconducibile allo stesso Amadori, attraverso un contratto che prevedeva il pagamento di 47mila euro, non ancora onorato allo scorso 31 dicembre.

Una sorta di vendita ’a se stesso’ sulla quale si sta cercando di fare luce per capire se si trattasse di un’operazione fittizia o concreta. Il tutto dopo che alla porta di Andromeda, ormai divenuto un barcone pieno di debiti, avevano cominciato a bussare parecchi creditori, che l’hanno portata alla messa in liquidazione.

I soldi della vendita sarebbero serviti, anzitutto, a pagare i creditori, ma il debito al momento è imprecisato. Forse proprio questo aspetto può avere suggerito alla neonata cordata imprenditoriale di spingere il piede sul freno, ritardando l’acquisto per attendere gli eventi. Eventi che si sono concretizzati l’altro giorno, con i sigilli apposti all’ingresso del locale che aveva contribuito fare di Milano Marittima la capitale del divertimento.

Lorenzo Priviato