Valle Mandriole, tutto sotto controllo Evitati casi di botulismo

Valle Mandriole, assieme a Punte Alberete, rappresenta il complesso palustre d’acqua dolce più importante d’Italia. Gli accorgimenti gestionali messi in atto dall’Ente Parco e dal Comune di Ravenna hanno permesso, negli ultimi tre anni, di invertire un andamento preoccupante per la conservazione del patrimonio naturale di questo prezioso ambiente. Grazie al fondamentale interessamento della Regione Emilia-Romagna e al contributo di Ravenna Servizi Industriali e di Romagna Acque, sono stati realizzati manufatti importantissimi per la gestione delle acque di questo bacino palustre. Il modello di gestione idraulica redatto ed approvato dall’Ente Parco, in accordo con il Comune di Ravenna, assieme alla competenza tecnica del personale dei due Enti, ha permesso di avviare una gestione ottimale, con gli strumenti a disposizione, e di prevenire o affrontare nel migliore dei modi tutti i problemi gestionali. Ciò, anche in presenza di fattori esogeni negativi straordinari come la siccità e le elevate temperature dell’estate appena conclusa.

Nelle estati 2020, 2021, 2022, inoltre, la predetta puntuale gestione del sito ha permesso di impedire il fenomeno del botulismo, legato ad assenza di ossigeno nel fondale e a temperature elevate, che può potenzialmente causare la morte di elevati quantitativi di uccelli acquatici. Anche durante l’estate appena trascorsa, infatti, il botulino aveva fatto la sua comparsa, subito rilevata grazie all’impegno del personale del distaccamento ambientale della Polizia Locale e alle scelte gestionali tempestivamente assunte dall’Ente Parco, sempre in stretto coordinamento con il Servizio Ambiente del Comune, svuotando il bacino, così da allontanare gli uccelli, cambiare l’acqua e ossigenare i fondali.

Da settembre è inizia la ricarica, utilizzando il sifone che sottopassa il fiume Lamone e immette in Valle Mandriole l’acqua che scorre nei canali circondariali di Punte Alberete. L’afflusso non è rapido, per ragione legate alla poca differenza tra i livelli idrici dei due lati del fiume, ma procede in maniera regolare e costante, al ritmo di due centimetri al giorno. Le acque basse di questi giorni, che hanno destato preoccupazioni, sono più sicure di acque leggermente più elevate, poiché lo scambio di ossigeno con il fondale avviene più facilmente. La situazione è sotto controllo e anche un circostanziato monitoraggio svolto nella mattinata del 23 settembre ha permesso di verificare la totale assenza di uccelli acquatici in difficoltà.

Massimiliano Costa

direttore Parco del Delta del Po