‘Visioni’ fotografiche dell’alluvione. Sono gli scatti degli studenti

Faenza, agli ex Salesiani il 17 maggio s’inaugura la mostra realizzata da un progetto di Marco Menozzi. Gli allievi della classe 3^ F del ‘Carchidio-Strocchi’ hanno catturato immagini del disastro.

‘Visioni’ fotografiche dell’alluvione. Sono gli scatti degli studenti

‘Visioni’ fotografiche dell’alluvione. Sono gli scatti degli studenti

S’intitola ‘Visioni’ la mostra che s’inaugura venerdì 17 maggio alle 11 agli ex Salesiani. Saranno esposti gli scatti degli studenti della 3^ F del comprensivo Carchidio-Strocchi. Protagonisti della mostra gli scatti di venti studenti impegnati a catturare immagini legate all’alluvione in Romagna del 2023. L’esposizione sarà visitabile fino al 31 maggio; contemporaneamente gli scatti saranno esposti anche all’istituto comprensivo: alle 9 è prevista una piccola cerimonia di inaugurazione. Il progetto curato dal fotografo Marco Menozzi non nasce con l’alluvione: precedentemente erano stati coinvolti nel catturare immagini legate al cambiamento climatico alcuni studenti di una scuola di Cadelbosco di Sopra, nel Reggiano. Poi il progetto è approdato anche a Faenza, dove ha assunto i connotati legati all’episodio climatico più estremo abbattutosi di recente sull’Italia, l’alluvione dello scorso 16 maggio.

Il corso alle Carchidio ha preso avvio a ottobre ed è terminato a gennaio: "Attraverso le immagini fotografate, e in linea con il concept di Fotografia Europea 2024 dedicato al tema ‘la natura si nasconde’ – spiega Marco Menozzi – i giovani coinvolti hanno inteso raccontare la loro visione dei cambiamenti climatici e ciò che hanno, loro malgrado, sperimentato durante l’alluvione del maggio 2023 in Romagna. I racconti fotografici sono stati realizzati con l’ausilio della fotocamera dei loro cellulari. A tutti è stato richiesto di elaborare immagini non classiche, come quelle che vediamo a migliaia su tv e social. Buona parte ha dimostrato una grande creatività, fuori dai soliti cliché". I ragazzi sono stati "spronati a realizzare fotografie con al centro da un lato il cambiamento climatico, e dall’altro l’alluvione dello scorso anno – spiega Emanuele Aldrovandi nella presentazione della mostra –. Sono sicuro che ogni giovane fotografo, nel cercare il soggetto adatto per i suoi scatti e nel decidere poi come inquadrarlo, abbia visto innescarsi una serie di domande sul proprio rapporto con il mondo circostante e con gli eventi che lo contraddistinguono. Domande che sono di per sé arricchenti, indipendentemente dalle risposte. Nel guardare queste foto, quindi, quello che invito a fare è di mettersi, come spettatori, da ‘entrambe le parti dell’immagine’".

f.d.