Ravenna, l'appello di un imprenditore. "Cerco meccanici, ma non trovo giovani volenterosi"

Gastone Gualdi, contitolare dell’officina Pancar: "Costretto ad assumere pensionati"

"Non si trovano più giovani meccanici, costretto ad assumere pensionati"

"Non si trovano più giovani meccanici, costretto ad assumere pensionati"

Ravenna, 21 dicembre 2018 - Gastone Gualdi è contitolare dell’officina di noleggio e commercio di veicoli industriali Pancar. Da tempo cerca meccanici generici da assumere: «Lavoriamo al terzo valico Genova-Milano e alla Tav in Val di Susa e con tutte le grandi imprese italiane, abbiamo la possibilità di crescere... Ma non con la tecnologia. Il lavoro richiede la mano dell’uomo, e quella non si trova».

Gastoni Gualdi, da quanto cerca nuovi dipendenti per la sua officina? «Da anni, è una cosa allucinante. Il nostro è un lavoro pratico, cerchiamo persone che lo sappiano fare e che abbiano voglia di rimboccarsi le maniche e sporcarsi le mani, letteralmente».

E non ha trovato nessuno in questi anni? «Qualcuno è venuto, ma è dura. Gli ultimi candidati che si sono presentati, ad esempio, avevano fatto vari impieghi e non conoscevano il lavoro che noi facciamo... Io ho bisogno di meccanici. In questi anni ho assunto una decina di giovani, ma di quei dieci solo due si sono poi rivelati validi. Tanti arrivano già con delle pretese, e se gli dici di lavorare dalle 8 alle 17 arrivano in ritardo ed escono con qualche minuto d’anticipo. Ma la colpa non è nemmeno la loro, ma degli adulti».

La scuola non aiuta? «A scuola si fa molta teoria e poca pratica. I disoccupati sicuramente sono tanti, ma tra questi ci sono parecchi laureati che cercano lavori diversi, vogliono stare tutti dietro a una scrivania... Altri invece non hanno davvero voglia di lavorare, si fanno mantenere dai genitori. E queste novità dal governo, che vuole dare un reddito a chi non lavora, non aiutano. Il vero problema è che non c’è più professionalità, e per questo le aziende chiudono. Questa situazione mi preoccupa».

So che lei ha anche assunto dei pensionati per risolvere il problema... «Esatto. Ho circa quaranta dipendenti nella mia officina, di cui 5 pensionati, contando anche me e il mio socio. Parliamo di persone che hanno anche più di 65 anni, ma che conoscono il lavoro e lo svolgono bene».

Vede intorno a sé anche altre aziende nella sua stessa situazione? «Eccome. Proprio stamattina mi ha chiamato una ditta di Forlì che è ferma perché ha una gru rotta e non trova nessuno che la ripari, e so di realtà nel Ravennate costrette a tenere dei mezzi fermi perché non c’è nessuno a guidarli... E sono solo alcuni esempi di una situazione che riguarda tante aziende».

Si dice che gli stranieri fanno quei lavori che gli italiani ora non vogliono più fare. Tra i migranti è più facile trovare personale? «Ho un dipendente straniero, arrivato qua su un barcone: un bravissimo ragazzo. Ma anche qui trovare professionisti non è facile. Ad esempio so che in Germania vengono fatti dei corsi per dare una professionalità ai migranti...»