Ravenna, gli eletti in Regione Emilia Romagna

Due riconfermati: la dem Manuela Rontini e il leghista Andrea Liverani a cui si aggiungerà probabilmente l'assessore uscente Andrea Corsini

La dem Manuela Rontini

La dem Manuela Rontini

Ravenna, 27 gennaio 2020 - Due certi riconfermati che molto probabilmente diventeranno tre. E' il responso della provincia di Ravenna per quanto riguarda il consiglio regionale, dove siederanno tre rappresentati ravennati invece dei quattro uscenti. Due di loro arrivano da Faenza: sono la dem Manuela Rontini, presidente della commissione Ambiente, e il leghista Andrea Liverani.

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Numeri alla mano, a fare loro compagnia dovrebbe essere l'assessore uscente Andrea Corsini, accreditato però per la riconferma nella giunta regionale al fianco del presidente Bonaccini. In caso di nomina, farebbe posto a Gianni Bessi, anche lui consigliere regionale uscente, giunto terzo in quanto a numero di preferenze nel listino Pd. Una classifica dominata un po' a sorpresa da Manuela Rontini, che partendo da un bacino elettorale più contenuto – quello di Faenza e dei comuni limitrofi – è però riuscita ad affermarsi in vetta a tutti con settemila preferenze: duemila in più rispetto a cinque anni fa.

L'obbligo di dare la preferenza a candidati di genere diverso in caso di doppia scelta ha probabilmente scatenato una contesa interna tra Andrea Corsini – che tutti immaginavano arrivasse primo in scioltezza, ma che non è andato oltre le 6200 preferenze – e il collega Bessi, fermo a quota quattromila. Dove invece non c'è stata partita è tra le fila della Lega: anche qui Andrea Liverani, pur avendo concentrato la sua campagna elettorale su Faenza, è arrivato primo, con tremila preferenze.

La capogruppo in consiglio comunale Samantha Gardin, scelta da duemila elettori, non siederà dunque tra gli scranni dell'assemblea regionale, complici i molti volti arrivati in quel di Ravenna al terzo candidato Gianfilippo Nicola Rolando, collega a palazzo Merlato. Se Atene piange Sparta non ride: in casa Forza Italia le elezioni suonano quasi come un de profundis. Il 2,47% sul territorio ravennate spegne le ambizioni di Alberto Ancarani: il consigliere comunale si ferma a 630 preferenze.

Exploit tra le fila di Emilia Romagna Coraggiosa per Luca Ortolani: le 1500 preferenze non saranno però sufficienti a proiettarlo in consiglio regionale, complice il modesto 3,23% della lista in provincia di Ravenna. Il rotondo 8% di Fratelli d'Italia non basta invece al 38enne Alberto Ferrero, votato da 1100 ravennati, per entrare in consiglio regionale.

Tra i più delusi Domizio Piroddi: il civico candidato all'interno della lisa Bonaccini Presidente si ferma a 750 preferenze, in gran parte conquistate nella sua Faenza. E' stabilmente primo nella sua lista, che totalizza però troppi pochi voti per eleggerlo in consiglio regionale, considerando le percentuali guadagnate in altre province, dove alcuni candidati hanno ricevuto preferenze nell'ordine delle migliaia. Un piccolo boom per la pasionaria verde Linda Maggiori, non eletta ma che con 400 preferenze è la quarta più votata in regione tra le fila del Sole che ride. 440 preferenze anche per il repubblicano Stefano Ravaglia: non abbastanza tuttavia per eleggere un ravennate sotto il vessillo di +Europa.