A Riccione per far rapine Baby gang in manette

Sono 5 giovani residenti a Reggio, quattro maggiorenni e un minorenne. Hanno sottratto 130 euro a dei ragazzi e poco prima un cappellino a un turista

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Reggio Emilia ’esporta’ criminalità. Brutto da dire, ma ormai le parole tutt’altro che magiche "residente a Reggio Emilia", sta risuonando un po’ troppo spesso nella cronaca ’nera’ delle province dell’Emilia Romagna.

Non si è ancora spenta lo sgomento misto a stupore - e pure una certa rabbia - per la scoperta che il giovane guineiano protagonista del tentativo di stupro a Piacenza, abitava in città, ecco che a distanza di alcuni giorni, sono altri delinquenti residenti a Reggio che si fanno notare. Questa volta sulla Riviera romagnola. In particolar modo a Riccione, dove il problema della microcriminalità è esploso in quest’ultima estate - la rinomatissima viale Ceccarini è ’militarizzata’ con la costante presenza di pattuglie di polizia e carabinieri - a cui anche baby gang reggiane hanno voluto dare il loro ’fattivo’ contributo.

Nella notte tra mercoledì e ieri, quando cinque giovani tra i 15 e i 24 anni, tutti provienienti dalla provincia di Reggio Emilia, sono stati fermati dopo aver compiuto, stando alle accuse, una rapina nei confronti di tre ragazzi, a cui sarebbero stati portati via dalla banda 130 euro in contanti. La rapina si sarebbe consumata mentre i tre giovani stavano camminando serenamente su viale Tasso. L’arresto da parte dei carabinieri di passaggio è avvenuto in flagranza e successivamente alla ricostruzione degli spostamenti nella Perla Verde dei cinque ragazzi, i militari sono arrivati a contestare al gruppo un’altra rapina verificatasi nella notte, poco prima di quella su viale Tasso e ai danni di un altro giovane turista, a cui la baby gang avrebbe preso catenina e cappello.

Per quattro dei cinque presunti rapinatori si sono aperte le porte del carcere nell’attesa dell’udienza di convalida dell’arresto, che potrebbe arrivare oggi, con l’accusa di rapina in concorso. Mentre per l’unico minorenne della banda è stato predisposto l’accompagnamento al Cpr di Bologna, come disposto dall’autorità giudiziaria.