"Allevamento intensivo di tacchini. Si faccia subito un passo indietro"

A maggio è stata presentata al Comune una raccolta firme, il municipio: "Procedura in fase istruttoria". L’allarme di Bernini, candidato alle Europee (M5S): "Le piccole aziende locali saranno spazzate via".

"Allevamento intensivo di tacchini. Si faccia subito un passo indietro"

"Allevamento intensivo di tacchini. Si faccia subito un passo indietro"

"Sul progetto dell’allevamento intensivo da 39.900 tacchini si faccia un passo indietro". Lo chiede Paolo Bernini, candidato alle Europee con il M5S, riferendosi al progetto che interessa le campagne di Fabbrico, al confine con Rolo, dove è stata avanzata richiesta per trasformare un’area ora in disuso in un importante impianto di allevamento di animali. Nei mesi scorsi Ausl e Servizio veterinario hanno dato parere favorevole. L’allevamento è previsto al posto di un ex allevamento di bovini e, mentre si attende l’ultimo parere mancante da parte di Arpae, risulta essere cominciata l’opera di demolizione e ampliamento della precedente struttura.

A maggio è stata presentata al Comune di Fabbrico una raccolta di firme. E dal municipio è stato risposto che "la procedura è ancora in fase istruttoria e, solo dopo aver ricevuto il parere di Arpae, potremo organizzare un incontro pubblico per illustrare il progetto, con la presenza delle autorità competenti in grado di approfondire gli aspetti specifici della procedura. In caso di parere contrario la pratica sarà rigettata e l’intervento oggetto del Pra non sarà realizzato". Ma Bernini non ci sta: "Non posso che esprimere la mia vicinanza ai cittadini preoccupati dalla possibile apertura dell’allevamento. Le loro proteste non sono un capriccio, bensì un monito, a tutela della salute pubblica, e che l’amministrazione comunale avrebbe l’obbligo, non solo morale, di ascoltare. Le piccole aziende locali saranno spazzate via, l’aria pregna di ammoniaca porterà i cittadini a doversi allontanare dai loro territori con un conseguente crollo del mercato immobiliare. Occorre intervenire tempestivamente e con tutti gli strumenti necessari, a tutela della salute pubblica, degli operatori commerciali locali e degli animali. Preme inoltre non tralasciare il pericolo di diffusione dell’aviaria che sta già mettendo in ginocchio mezza Europa. Chiedo pubblicamente un incontro urgente al sindaco e alla sua giunta, con i miei tecnici, affinché si possa scegliere di preservare la serenità delle comunità locali".

Antonio Lecci