Alluvione, si attendono ancora i risarcimenti

Cittadini riuniti per il quinto anniversario dell’esondazione: "Doveva scattare l’allarme". Si spera che il processo chiarisca le responsabilità

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C’era una folta rappresentanza di cittadini di Lentigione di Brescello, l’altra sera al centro sociale del paese, per ricordare il quinto anniversario dell’esondazione del torrente Enza in paese, che si era verificato all’improvviso, senza neppure un minimo stato di allerta alla popolazione, mentre sulla sponda parmense si tenevano controllati gli argini con preparazione di sacchi di sabbia per ogni evenienza.

Il presidente del Comitato cittadini alluvione di Lentigione, Edmondo Spaggiari, ha sottolineato come i residenti danneggiati siano ancora in attesa dei risarcimenti mancanti, con la speranza che pure il processo in corso in tribunale a Reggio, possa finalmente chiarire le responsabilità del disastro di quella notte. Spaggiari ha ribadito come il Comitato di Lentigione sia d’accordo "con qualunque intervento che possa fermare a monte l’acqua dell’Enza, sia per esigenze di irrigazione in estate, ma anche in caso di emergenza idraulica per piene e rischio di esondazione. Ma il tutto fuori da ogni ideologia politica".

E’ stato proiettato un video che ricorda i momenti dell’emergenza del dicembre 2017, realizzato da Lorenzo Bianchi Ballano, e poi un video intervento dell’assessore regionale Irene Priolo, che ha promesso ulteriori interventi di sicurezza e manutenzione lungo l’Enza.

Il sindaco brescellese Elena Benassi ha ribadito come i dati idraulici dell’11 e 12 dicembre 2017 "dovevano far scattare lo stato di allerta e di allarme anche a Lentigione", che invece non c’era stato. Provocando gli ingenti danni che tuttora lasciano il segno nella comunità della frazione brescellese.

Antonio Lecci