Anche due archeologi impegnati nelle ricerche

Ieri mattina sono entrati in azione i quattro cani della polizia tedesca. Continua il sondaggio del terreno sotto le serre dell’azienda Bartoli

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Ci sono anche due archeologi milanesi fra le figure impegnate nella ricerca del corpo di Saman Abbas, la giovane pakistana che gli investigatori ritengono sia stata uccisa dai familiari e poi sepolta in uno dei campi agricoli non distanti dalla abitazione in cui la famiglia Abbas vive da tempo, tra via Colombo e strada Reatino, a Novellara.

Ieri mattina i due archeologi hanno effettuato un sopralluogo, osservando e studiando le carte del territorio insieme ai carabinieri coordinati dal tenente colonnello Luigi Regni, comandante della Compagnia carabinieri di Guastalla, che ormai da due mesi stanno indagando su questa vicenda.

I militari dell’Arma hanno mostrato i vari punti in cui nelle scorse settimane sono emersi dei sospetti, evidenziati dall’esame del territorio dall’alto, con i georadar e con l’elettromagnetometro. I due archeologi sono specializzati nello studio dei rilievi del terreno, per questo il loro occhio allenato potrebbe aiutare a individuare eventuali zone sospette.

Si sono messi a disposizione degli inquirenti impegnati in questa indagine per poter valutare la superficie del suolo, alla ricerca di possibili elementi che possano far pensare a manomissioni o scavi recenti. Le tecniche di ricerca, in questo caso, si svolgono non solo con una visione diretta ma anche con apparecchiature specifiche.

Ieri si è svolto un primo sopralluogo, a cui seguiranno degli studi mirati, in particolare nelle zone in cui vi possano essere delle tracce sospette. Non si tralascia nulla per ritrovare il corpo di Saman.

Intanto, come previsto, ieri mattina è iniziata la ricerca sotto le serre con quattro unità cinofile della polizia tedesca, addestrate per fiutare situazioni sospette nel sottosuolo. Si tratta di cani che operano in modo libero, con attorno solo il conduttore, ma che devono avere un ampio raggio d’azione senza persone nelle vicinanze. Per questo sono stati allontanati anche i carabinieri impegnati nei carotaggi in queste settimane.

In contemporanea, ma in zona distante, sono in azione anche i cani molecolari del nucleo cinofili dei carabinieri di Bologna, che già più volte nelle ultime settimane hanno svolto un’attività di perlustrazione su un ampio territorio, in particolare nelle zone in cui il segnale dell’elettromagnetometro aveva fornito la possibilità di presenza di situazioni sospette.

Negli stessi punti, ormai da quasi due mesi, proseguono anche i carotaggi col sistema manuale, per cercare di sondare a fondo il terreno e favorire l’azione dei cani molecolari. Ieri l’attività si è svolta con le serre nuovamente coperte dai teli in plastica, sollevati nei giorni scorsi in vista dell’allerta temporali. Ora gli stessi teloni dovrebbero essere rimossi. Gli inquirenti ritengono che sotto quelle serre si trovi il punto in cui, la notte del 29 aprile, lo zio e i due cugini di Saman avrebbero preparato la buca in cui seppellire la ragazza la sera successiva. Un elemento, quel video girato alle 19,30, che ha fatto propendere per la premeditazione dell’omicidio. Il cugino arrestato ha negato che vi fosse un qualasiasi piano criminale in atto.

Antonio Lecci