ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Anghinolfi, Monopoli e Carletti a processo

La capa degli assistenti sociali, il suo braccio destro e il sindaco di Bibbiano rinviati a giudizio. In tutto sono 17 quelli portati alla sbarra

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di Alessandra Codeluppi

Su 24 imputati, sono 17 quelli chiamati a difendersi nel processo con rito ordinario chiamati a rispondere complessivamente per 97 capi d’imputazione. L’inizio del processo è fissato l’8 giugno 2022 ed scaturito dell’operazione ‘Angeli e demoni’ sui presunti affidi illeciti di bambini in Val d’Enza, inchiesta condotta dalla pm Valentina Salvi (nella foto a destra). Per 5 è stato disposto il proscioglimento. Per altri 2 che avevano scelto il rito abbreviato, ieri è stata disposta una condanna a 4 anni (psicologo Claudio Foti) e un’assoluzione (assistente sociale Beatrice Benati). È quanto ha deciso ieri il gup Dario De Luca all’esito della camera di consiglio durata due ore.

A processo. Andrà al dibattimento Federica Anghinolfi, 59 anni, di Montecchio, ex responsabile dei servizi sociali, figura-chiave dell’inchiesta. Per lei, sulle accuse iniziali, è stato disposto il non luogo a procedere, come chiesto anche dalla Procura, per due soli capi di falso ideologico, in concorso l’uno con Sara Gibertini e l’altro con Marietta Veltri. Dovrà invece rispondere dei restanti 64 capi d’imputazione, per i quali il pm Valentina Salvi aveva chiesto il rinvio a giudizio. Stessa scelta per il suo braccio destro Francesco Monopoli, 37 anni, di Correggio, assistente sociale: per lui cade una contestazione di abuso d’ufficio in concorso con altri, come chiesto anche dal pm. Ma andrà a processo per i restanti 31 capi d’imputazione oggetto della richiesta del pm. L’elenco prosegue con Sara Gibertini, 41 anni, di Bibbiano, assistente sociale (pure per lei tagliato un falso in concorso con Anghinolfi). E Annalisa Scalabrini, 29 anni, di Casalgrande, assistente sociale. I politici, o ex, dovranno affrontare il processo. Per Andrea Carletti, 49 anni, sindaco di Bibbiano, resta in piedi l’accusa di abuso d’ufficio in concorso con altri per il presunto l’affidamento senza bando di gara della psicoterapia alla struttura pubblica ‘La Cura’, dove operavano Claudio Foti e i professionisti del centro di Torino ‘Hansel e Gretel’. Per Carletti è stata depennata l’accusa di falso: secondo la Procura, lui, in concorso con altri, traendo in inganno la giunta dell’Unione Val d’Enza, aveva attestato fondi nel bilancio dell’Unione indicando la causale ‘contributi affidi’, che invece celava pagamenti della psicoterapia. A processo anche Paolo Colli, 55 anni, ex sindaco di Montecchio ed ex presidente dell’Unione: deve rispondere pure lui di abuso d’ufficio sul caso del centro ‘La Cura’, mentre cade l’accusa di aver falsamente dichiarato che la struttura bibbianese non avrebbe comportato altri oneri finanziari oltre all’affitto. E così per Nadia Bolognini, 52 anni, di Torino, psicoterapeuta del centro ‘Hansel e Gretel’, moglie del fondatore Claudio Foti. Figurano anche le due psicologhe dell’Ausl Imelda Bonaretti, 44 anni, di Sant’Ilario e Federica Alfieri, 46 anni, di Parma. A dibattimento vanno anche Valentina Ucchino, 44 anni, di Reggio, responsabile del servizio di neuropsichiatra infantile dell’Ausl e Flaviana Murru, 63 anni, di Parma, neuropsichiatra dell’Ausl. Stessa cosa per le educatrici Katia Guidetti, 38 anni, di Sant’Ilario e Maria Vittoria Masdea, 35 anni, di Parma, educatrice. Tra le figure amministrative, rinviata a giudizio Marietta Veltri, 55 anni, di Quattro Castella, coordinatrice degli assistenti sociali (a eccezione di un falso contestato in concorso con Anghinolfi). Anche tre donne affidatarie di bambini vanno verso il dibattimento: si tratta di Fadja Bassmaji, 37 anni, di Reggio; Daniela Bedogni, 42 anni, di Reggio, compagna della Bassmaji; Cinzia Prudente, 58 anni, di Montecchio.

Prosciolti. È stato dichiarato il non luogo a procedere "per non avere commesso il fatto" per tre figure: si tratta di Nadia Campani, 49 anni, di Quattro Castella, responsabile dell’ufficio di piano dell’Unione dei Comuni Val d’Enza, per la quale la stessa Procura aveva avanzato richiesta di proscioglimento; oltre a Barbara Canei, 45 anni, di Reggio, istruttore direttivo-amministrativo del servizio sociale e Sarah Testa, 35 anni, psicoterapeuta del centro ‘Hansel e Gretel’. Attilio Mattioli, 64 anni, di Reggio, dirigente responsabile dello staff organizzazione e sviluppo risorse umane dell’Ausl, è stato prosciolto "perché il fatto non sussiste". Non luogo a procedere dichiarato anche per Daniela Scrittore, 56 anni, di Reggio, referente programmazione politiche familiari nel Comune, che era accusata di sviamento delle indagini, "per ritrattazione": durante l’interrogatorio aveva chiarito la sua posizione.