Arpae: "L’acido solforico a contatto con ipoclorito"

Alla base dell’incidente un possibile errore nel versare il disinfettante

Già da subito, ma anche dopo la conclusione della fase di emergenza sanitaria, nella zona in cui si è verificato il travaso di sostanza con la formazione della nube tossica, hanno operato a lungo i vigili del fuoco con personale di Arpae, dell’Azienda Usl, forze dell’ordine, con l’arrivo sul posto di una squadra dei vigili del fuoco Nbcr, specializzata in questo tipo di situazioni, messa a disposizione dal 115 di Bologna. E anche nel pomeriggio sono proseguite le attività di verifica, monitoraggio e di indagine, con gli accertamenti coordinati dalla Procura della Repubblica.

Gli operatori Arpae hanno fornito ai vigili del fuoco, gli unici a poter operare nella zona rossa, le fialette per la determinazione istantanea di cloro in aria ambiente.

"È emersa la presenza di cloro gassoso in concentrazioni elevate, fuori scala di misura. Dai primi accertamenti – la prima relazione di Arpae – a causare l’incidente potrebbe essere stata una miscelazione errata durante le operazioni di travaso del fornitore di acido solforico all’interno delle cisternette di raccolta nel locale di deposito della struttura. Si ha formazione di cloro gassoso quando l’acido solforico si mescola inavvertitamente con una soluzione di ipoclorito, disinfettante delle acque di piscina".

Secondo una prima ipotesi, ci sarebbe un errore tecnico alla base di questo incidente. Forse il contenitore sull’autocarro, invece di acido solforico, avrebbe avuto all’interno la sostanza disinfettante. Dunque, al momento del travaso, all’acido solforico già presente in fondo ai contenitori non si sarebbe aggiunta simile sostanza, ma l’ipoclorito, provocando cosi la miscela che ha fatto sprigionare la "nube".

I tecnici Arpae hanno verificato anche la vicina zona ospedaliera, che non presentava tracce odorigene riconducibili al cloro. Questo ha evitato ogni tipo di provvedimento, anche di sola prevenzione.

Successive rilevazioni ambientali nel piazzale esterno delle piscine hanno evidenziato il ritorno a una condizione di normalità, "con livelli inferiori ai limiti di rilevabilità". Sono seguiti altri accertamenti anche nell’area scolastica e nei quartieri residenziali adiacenti, senza riscontrare situazioni di potenziale rischio. Tanto che già a metà pomeriggio è stato dato il via libera perfino alle attività scolastiche e negli spazi sportivi accanto al Centro piscine. E ha potuto riaprire al pubblico pure il Bar Sport, annesso alla struttura natatoria. Dopo una serie di sopralluoghi, che hanno interessato pure la parte di struttura "invernale", con un impianto autonomo rispetto alle vasche estive all’aperto, il Centro Piscine è stato reso nuovamente agibile. Anche se ieri sera risultava ancora sotto sequestro l’area di deposito dell’acido in cui si è verificato l’incidente al momento dell’avvio delle operazioni di travaso. Antonio Lecci