Attrazione orientale: la Faw vorrebbe un posto

L’azienda cinese di hypercar elettriche vuole insediarsi nella motor valley. Entro fine anno sarà aperto viale Ramazzini. A novembre skate-park e basket.

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di Daniele Petrone

"Siamo tra i candidati ad ospitare Faw, la più grande casa di produzione automobilistica cinese, in particolare di hypercar elettriche, che qualche mese fa ha annunciato l’intenzione di voler aprire uno stabilimento nella nostra ‘motor valley’ emiliana". A svelarlo è Luca Torri, amministratore delegato di Stu Reggiane, che illustra il fermento di interesse attorno all’area Nord di Reggio dove sta crescendo una sorta di nuova città. Il centro di questo nuovo distretto vuole essere proprio il Parco dell’Innovazione alle ex Reggiane dove – spiega Torri - "siamo in overbooking per quanto riguarda gli spazi sorti al Tecnopolo o in corso di realizzazione nei nuovi capannoni, già tutti acquistati o affittati". Torri, il sindaco Luca Vecchi e il dirigente d’area strategica, l’architetto Massimo Magnani, hanno fatto il punto dei lavori già eseguiti, in corso d’opera o in appalto imminente. Dal capannone 19 adibito a Tecnopolo al ‘Capannone 18’ di 9mila mq, dove lavorano quotidianamente 400 persone. Nel 2021 poi termineranno i lavori iniziati nel 2019 del ‘Capannone 17’ dove si insedieranno altre 9 aziende. Mentre entro fine anno sarà riaperto il passaggio a livello di viale Ramazzini e contestualmente riaperto il braccio storico ad Est che consentirà di collegare viale dell’Aeronautica a via Cassala e piazzale Europa. Entro novembre 2020 poi si concluderà il secondo stralcio di piazzale Europa con la realizzazione di una zona sportiva (pista skating e campi da basket) sulla quale ha puntato gli occhi – come scritto dal Carlino qualche giorno fa – il cestista reggiano di Nba, Niccolò Melli che vorrebbe contribuire facendo un regalo alla città. Infine ci sono i capannoni 15A sempre da destinare alle imprese e a servizi, il 15BC con una piazza verde interna, ma anche due locali dismessi in via Flavio Gioia che termineranno a gennaio 2022 che ospiteranno il centro di riciclaggio Remida, altre attività sportive (atletica e taekwondo) e artistiche (centro MaMiMò). Ma al di là dei contenuti all’interno del Parco Innovazione, la sfida di rigenerazione passa attraverso tre filoni. Il primo è quello di ‘bonificare’ la parte degradata retrostante al Tecnopolo che ancora oggi vede presenze di migranti che vivono in condizioni oltre il limite nei capannoni abbandonati. Il sindaco Luca Vecchi ha aperto un confronto in Regione con la vicepresidente Elly Schlein al fine di avviare un progetto rivolto ai regolari per trovare loro una soluzione abitativa. Poi gli altri due sono rappresentati dalle connessioni. Nel masterplan è inserita l’idea di un sovrappasso che scavalca la ferrovia e che sfocia in via Turri proprio per connettere il quartiere stazione alla città del futuro, facendola diventare parte integrante delle ‘nuove Reggiane’. E proprio qui poi si intreccia anche il tanto discusso progetto di rigenerazione abitativa che sarà attuato in via Paradisi. Il sogno è proprio quello di rendere come invisibili i binari e far fiorire per davvero la città del futuro.