Augusto Daolio dei Nomadi, viaggio della memoria a 28 anni dalla morte

Dall’abitazione di via Cantoni dove il leader dei Nomadi mosse i primi passi, allo studio dove dipingeva con l’amico Graziano Pompili

Augusto Daolio, nelle vie della sua Novellara

Augusto Daolio, nelle vie della sua Novellara

Novellara (Reggio Emilia), 7 ottobre 2020 - Novellara, 7 ottobre 1992, il paese si stringe nel dolore. Il cantante dei Nomadi, Augusto Daolio, si è spento a soli 45anni, lasciando il mondo della musica nel pieno della sua carriera. Di lì a poco, la cittadina gonzaghesca si riempie di giovani, che vogliono dargli l’ultimo addio, che hanno nei loro walkman i più fortunati singoli della formazione reggiana. A distanza di 28 anni quel pellegrinaggio di fans ancora non si ferma. La città di Novellara è parte di un sogno, parte del turismo musicale che a febbraio 2020 ha portato più di 6mila persone da tutta Italia a radunarsi per il NomadIncontro, che cade nel giorno del compleanno di Augusto. Attraverso canzoni, vecchie polaroid e, grazie all’aiuto del sindaco Elena Carletti, figlia d’arte, abbiamo trascritto una mappa dei luoghi legati ad Augusto, visitabili in qualsiasi periodo dell’anno.

Il tour parte dal centro di Novellara, da Via Carlo Cantoni, a pochi passi dal Sisten Irish Pub, dove i Modena City Ramblers nel 1998 registrarono ’Raccolti’. Nell’abitazione di Via Cantoni Augusto passò i primissimi anni della sua vita con la famiglia, per poi trasferirsi con la mamma Nerina in Via Matteotti. Al civico 2, sulla facciata di una palazzina anni Sessanta, che guarda verso la Rocca, troviamo il murales dedicato ad Augusto che l’Amministrazione ha commissionato all’artista Alessio B. Sotto ai portici di Via De Amicis, al civico 26, abita ancora Rosanna Fantuzzi, compagna di Augusto, che dopo la sua morta ha fondato l’Associazione ’Augusto per la vita’, che inizialmente si occupava di gestire offerte e che oggi contribuisce a raccogliere fondi per la ricerca sul cancro. L’Associazione si trova in Via Capua,7 mentre nell’appartamento di Via De Amicis, Augusto si rifugiava spesso. Era il suo nido, il . Ed è nello studio di questa casa che sono state girate varie riprese di documentari, mentre alcune delle sue fotografie più belle e intense sono state scattate nel 1992, davanti alla fontana dell’abitazione.

Uno dei negozi di dischi più forniti sulla discografia dei Nomadi è ’Ponti non solo musica’, che si trova vicino al nuovo Parco Augusto Daolio, dal 2016 luogo dedicato a cultura e svago. Grazie ad un progetto nato in collaborazione tra Amministrazione e Istituto Chierici, nell’area verde si trovano 10 ’panchine letterarie’, panche a forma di libro aperto abbellite dai disegni degli studenti, che dopo una giornata di full immersion tra opere, ricordi e musica di Augusto e dei Nomadi hanno poi elaborato in modo intimo e personale, sotto forma d’arte, il ricordo del cantante.

I pennelli che usava Augusto per dipingere i suoi quadri naif sono ancora custoditi da Rosy, nello studio di Via De Amicis, mentre nella nella Sala civica ’Augusto Daolio’ si trova una mostra permanente di quadri, visibili in occasione di eventi particolari, come il raduno dei fans dei Nomadi. Tra questi anche un’opera realizzata a quattro mani da Augusto e Graziano Pompili, artista reggiano e grande amico di Daolio.

Proprio la pietra tombale di Augusto, che trovate nel cimitero di Novellara, scolpita con simboli che ricordano la vita di un nomade senza casa e amante dell’avventura, è opera di Graziano Pompili. Sotto di essa, l’artista di Montecchio, ha inciso la frase: ’Amico mio, benedetta sia la pietra che testimonia la nostra breve amicizia’. Da anni la tomba di Augusto è meta di una sorta di pellegrinaggio, specie nella giornata del 7 ottobre, quando la scultura viene ricoperta da fiori, messaggi e piccoli oggetti lasciati dai fans.