Bibbiano, caso affidi. Due figli restituiti al padre

La vittoria di un padre: erano stati dati all’ex compagna e alla sua fidanzata

Bibbiano, inchiesta 'Angeli e demoni' (foto Artioli)

Bibbiano, inchiesta 'Angeli e demoni' (foto Artioli)

Val D'Enza (Reggio Emilia), 23 luglio 2019 - Sono finalmente tornati a casa due bambini che erano stati tolti al padre. Lo ha deciso la prima sezione del tribunale ordinario di Parma. Una vicenda che in un qualche modo arriva fino alla direttrice dei servizi sociali, indagata in Angeli e Demoni, Federica Anghinolfi (foto). Sì, perché i bambini, dopo essere stati allontanati dal padre, sarebbero stati affidati all’ex compagna, che nel frattempo aveva una relazione con una donna che risulterebbe essere una conoscente della stessa Anghinolfi. Da oltre un anno due dei tre figli erano stati strappati al padre che aveva perso anche la potestà genitoriale, dai servizi sociali della Val d’Enza. Ieri hanno fatto ritorno a casa per il loro reinserimento, per ora tre ore due volte alla settimana, e poi in base alla relazione del Ctu (consulenti tecnici d’ufficio) verranno reintrodotte le regole stabilite dalla sentenza di separazione.

LEGGI ANCHE Matteo Salvini a Bibbiano - Quattro bambini tornati alle famiglie naturali

LA FIACCOLATA: "CHI TACE E' COMPLICE"

false

Usa parole forti il giudice di Parma, ripercorrendo quanto accaduto e confermando un atteggiamento particolare degli stessi servizi sociali. Il giudice stessoscrive che «il Tribunale per i minorenni aveva adottato il provvedimento sopraindicato sulla base di una ricostruzione gravemente falsata (delle condizioni dei minori e delle competenze genitoriali) da parte dei Servizi Sociali, i quali non avevano volutamente riferito fatti relativi alla madre, quali, ad esempio, un tentativo di suicidio della stessa e avevano stravolto i dati emergenti dalle osservazioni a danno del ricorrente (il padre; ndr)».

LEGGI ANCHE: Due fratellini tolti ai genitori. Quattro anni di calvario

Parole che mettono in luce quanto è emerso dall’inchiesta Angeli e Demoni, citata spesso nello stesso dispositivo. Il giudice afferma anche che «i servizi sociali si erano preoccupati esclusivamente dei due figli più piccoli della coppia, lasciando il figlio maggiore, peraltro affetto da gravi patologie… a vivere presso il padre, ritenuto pertanto idoneo dai medesimi servizi ad occuparsi del primogenito». La domanda è logica: il padre è idoneo ad occuparsi di un figlio malato e non è idoneo per gli altri due figli? Praticamente per più di un anno, il padre ha visto soltanto sporadicamente i due figli più piccoli ed in forma protetta. In tutto questo percorso viene relazionato anche lo stato di disagio di uno dei due figli. Nel frattempo la moglie era andata a vivere con la propria compagna e presso di lei erano stati collocati i due figli più piccoli che oltre a vedere saltuariamente il padre, non hanno mai potuto incontrare nemmeno la nonna paterna.

LEGGI ANCHE La politica elettrochoc - di Michele BrambillaBibbiano, commissione regionale d'inchiesta. Nuove accuse per Claudio Foti

false

Il padre poi si era rivolto alla magistratura di Reggio per denunciare episodi ritenuti da lui gravi che coinvolgevano gli operatori dei servizi sociali della Val d’Enza, denuncia che è finita nella inchiesta Angeli e Demoni. Dai servizi sociali della Val d’Enza la pratica e passata a quelli di Parma in quanto la madre dei bambini vive nella citta ducale. Questa relazione sottolinea «la delicatezza della situazione interessata dagli accadimenti di cronaca di questi ultimi giorni alla inchiesta Angeli e Demoni». Ora attraverso la nomina del Ctu ( consulente tecnico d’ufficio del tribunale) è iniziato un nuovo percorso iniziato con il reinserimento dei due bimbi presso la casa del padre, dove hanno sempre abitato, e per loro inizierà una vera normalizzazione.