Bimba morta di otite, il papà: "Eravamo tutti influenzati"

Tragedia, Zahra Hamad di solo 11 anni è deceduta. I genitori l'hanno trovata senza vita nel letto

La piccola Zahra Ahmad

La piccola Zahra Ahmad

Fabbrico (Reggio Emilia), 11 febbraio 2015 - La comunità pakistana, e tanti amici e compagni di scuola, si stringe alla famiglia di Zahra Ahmad, la bimba di undici anni, vittima di complicazioni cliniche probabilmente legate a una grave forma di otite, che nell’ultima settimana gli aveva procurato uno stato febbrile con temperatura fino a 38-39 gradi.

E’ stata la mamma, Sajka Noree, ieri mattina, a scoprire che la figlia maggiore, nata e cresciuta nella nostra provincia, era priva di vita. Sconvolta, ha subito chiamato il marito, Mukhtar Ahmad, operaio in una azienda di Campagnola, padre di altre due figlie e di un figlio, tutti in età scolare.

Signor Ahmad, cosa è successo?

«Quando ci siamo accorti che il suo corpo era freddo e che non dava segni di vita, abbiamo subito chiesto aiuto, facendo intervenire i soccorsi sanitari. Per un’ora il personale medico ha tentato di rianimare la nostra piccola Zahra. Purtroppo, però, è stato tutto inutile».

Da quanto tempo la bambina non stava bene?

«Da circa una settimana. Ci eravamo ammalati un po’ tutti. Anch’io in questi giorni sono influenzato, con febbre fino a quasi 40 gradi. Abbiamo pensato ai classici malanni di stagione. Come ipotizzare una cosa tanto grave per Zahra?».

Quando l’avete fatta visitare?

«Alcuni giorni fa. Le abbiamo poi dato della Tachipirina. E ancora lunedì sera: il medico ha prescritto dei farmaci specifici, che avrei preso la mattina dopo in farmacia. Non sono uscito subito perché non stavo bene e perché non pensavo certo che la situazione potesse degenerare... In mattinata abbiamo preparato gli altri figli per la scuola. Poi abbiamo controllato Zahra. E si è scoperto il dramma».

Come ricorderà Zahra?

«Come una figlia capace di fare amicizia con tutti, bene integrata qui in Italia. Una bimba brava a scuola: le piacevano storia, scienze e geografia. Le piaceva giocare, ma prima si impegnava nello studio. Ci mancherà tantissimo».