"Campovolo, finalmente ce l’abbiamo fatta"

L’urlo liberatorio di Fiorella Mannoia. Svenimenti per il caldo, Emma Marrone e Giorgia costrette a a interrompersi per qualche minuto

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di Ylenia Rocco

Al calar del sole si accendono i riflettori sul palco della RCF Arena. Ci siamo, l’attesa è finita. In silenzio arriva Fiorella Mannoia. Il momento è tanto sacro quanto profano, i quasi centomila di Campovolo intonano con le mani un lungo applauso. Parte la melodia. Indistinguibile, è quella di Sally firmata da Vasco Rossi. "Sally è già stata punita", poche parole ma che concretizzano tutto il concerto.

"Campovolo - urla Mannoia - ce l’abbiamo fatta. Dopo due anni e mezzo finalmente tutto questo si è realizzato. Grazie perché non dobbiamo mai smettere di prestare attenzione a questo problema, che è un grande problema. La vostra generosità andrà a 7 centri antiviolenza. Sarà una bellissima serata". E prima di attaccare con la sua "Combattente" prende il cellulare e registra un video perché ieri l’Arena era un fuoco di anime.

I testi delle canzoni selezionate sono un continuo richiamo alle donne: Il peso del coraggio, Nessuna conseguenza. Con "Siamo così, dolcemente complicate. Sempre più emozionate, delicate" di ‘Quello che le donne non dicono’ il pubblico esplode. Le mani si alzano al cielo, si stringono e cantano tutti. Era la canzone più attesa.

Arriva una lunga chioma bionda, è Emma Marrone la seconda cantante a camminare sull’Arena. E dopo la sua grintosa esibizione, si rivolge al pubblico: "Abbiamo fatto l’amore Campovolo". La gente è tanta, il caldo è troppo, e forse anche un po’ per l’emozione, non sono mancati gli svenimenti tra il pubblico. Tanto che Marrone è costretta a interrompersi per qualche minuto.

Ma "the show must go on" e così in Arena entra Alessandra Amoroso. Con Diodato - con cui Amoroso duetta - i fan si illuminano letteralmente: su le mani e torce accese. Si respira aria di libertà e i due anni precedenti non fanno più paura e sembrano solo un brutto ricordo. Mentre Giorgia con ‘Gocce di memoria’ fa tremare l’arena. I decibel sono alti e la gente balla nel verde di Campovolo, colorati da fasci di luce blu notte.

Fino alle 23 il palco e il pubblico sono di Giorgia, domina. Potrebbe andare avanti per tutta la notte. Accontenta i fan con qualche inciso, canta e ci parla. A un tratto però la musica si interrompe di nuovo e, arrivata all’ultima canzone della scaletta, la cantante comunica che un’altra ragazza si è sentita mala.

Lo spettacolo riprende e Giorgia canta il suo ultimo brano, in attesa delle esibizioni finali di Elisa e Gianna Nannini e della buonanotte al Campovolo in scaletta con Laura Pausini sulle note di Simili: "Io così simile a te a trasformare il suono della rabbia. Io così simile a te. Un bacio in fronte e dopo sulle labbra".