"Cantiere in ritardo? Colpa dei prezzi alti"

E’ questa la giustificazione per il rallentamento dei lavori al Pronto Soccorso: le materie prime scarseggiano e sono care

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Risultano essere stati aumenti di prezzo delle materie prime, dovuti all’aumento delle richieste degli stessi materiali di fronte all’avvio di tanti cantieri favorito dall’introduzione del super bonus per ristrutturazioni edili, le cause principali del ritardo nei lavori di adeguamento del pronto soccorso dell’ospedale di Correggio.

E’ questa la risposta arrivata l’altro pomeriggio in consiglio comunale all’interrogazione presentata da “Correggio siamo noi”. L’Azienda Usl ha concesso 90 giorni di proroga ai lavori rispetto alla scadenza originaria, fissata al 4 settembre. Dunque, l’impresa ha tempo fino al 3 dicembre per concludere i lavori. Poi sono previste le operazioni di collaudo tecnico, sperando di riaprire l’importante reparto del San Sebastiano (chiuso dal marzo 2020) entro fine dicembre. I servizi del pronto soccorso dovrebbero essere confermati, senza riduzioni di prestazioni rispetto al passato. Durante il consiglio è stata approvata l’attribuzione della cittadinanza onoraria a “milite ignoto”, mentre sulla concessione dell’autorizzazione al piano sovracomunale del progetto Silk-Faw le opposizioni si sono astenute,

"E’ positivo l’impatto occupazionale che prevede la nuova azienda – spiega Riccardo Rovesti, di Correggio Siamo Noi – ma restano da chiare l’impatto ambientale e la concorrenza verso imprese locali da parte di questa azienda".

Sul doppio orario per l’ingresso alle scuole è stato spiegato che si tratta di una scelta dei dirigenti del Convitto, dell’Einaudi e del liceo Corso: l’entrata si svolge alle 8 e alle 9, con uscite alle 12, 13 e 14. Per far fronte ai trasporti sono state aggiunge 26 corse di bus tra andata e ritorno. Ma non mancano le proteste di diverse famiglie per questa decisione degli accessi diversificati degli studenti. E’ stata presa in considerazione pure la proposta di intitolare il pronto soccorso a Gino Strada, pur se è stata avanzata l’idea di legare la struttura al nome di Germana Munari, una suora missionaria in Africa, originaria di Correggio, a lungo impegnata a favore dei bisognosi pur se lontano dai riflettori.