STELLA BONFRISCO
Cronaca

Carcere di Reggio Emilia, al via le candidature per l’incarico di Garante

La figura del garante dei detenuti è un passo importante per la Casa Circondariale, che finalmente avrà al suo interno un'autorità di garanzia indipendente

Gli assessori Rabitti e Marchi, Monastero e Massimo Castagna

Gli assessori Rabitti e Marchi, Monastero e Massimo Castagna

Reggio Emilia, 21 giugno 2023 – Il prossimo 30 giugno è la data entro la quale è possibile presentare al Comune di Reggio Emilia la candidatura per l'incarico di Garante comunale dei detenuti. Una figura più volte sollecitata dal presidente della Commissione Parità e Diritti della Regione Emilia Romagna. “Entro l'estate – ha detto l'Assessore al Welfare Daniele Marchi – sarà dunque nominato dal Consiglio comunale il garante dei detenuti, come già esiste in altri capoluoghi della regione. Le candidature non sono subordinate a uno specifico titolo di studio, ma sarà tenuto conto di eventuali esperienze di volontariato nell'ambito carcerario”.

Un passo importante per Casa Circondariale di Reggio Emilia, che finalmente avrà al suo interno un'autorità di garanzia indipendente che vigilerà sul rispetto dei diritti dei detenuti, presidiando anche aspetti già messi in evidenza dall'Associazione Antigone, che lo scorso 7 giugno ha visitato l'Istituto Penitenziario di Reggio Emilia, prendendo atto di condizioni di vita non accettabili: gravi problemi d'infiltrazione che compromettono pesantemente la salubrità degli ambienti, muffe diffuse su soffitto e i pavimenti, muri scrostati e pozze d'acqua. Mancanza di acqua calda nelle docce. E soprattutto l'aspetto legato al sovraffollamento. "Al momento della visita sono presenti 368 persone detenute, a fronte di una capienza regolamentare di 292 posti”, ha osservato Giulia Fabini, presidente di Antigone Emilia Romagna. “I condannati in via definitiva sono 285 e gli stranieri presenti sono 201: dato che supera il 50% delle presenze”. "Sono diversi ormai i progetti che stiamo portando avanti con il Comune e con la città. Progetti che per i detenuti sono tasselli importanti nel loro percorso di riflessione, riscatto e riparazione”, ha spiegato la direttrice dell'Istituto penitenziario di Reggio Emilia, Lucia Monastero. “Il carcere è una città nella città e non va soltanto visto come luogo di espiazione di una pena, ma soprattutto come opportunità di cambiamento. E il cambiamento è possibile solo in presenza di bellezza, che solo la cultura, il lavoro e la socialità possono stimolare. Ecco il significato delle iniziative che oggi andiamo a inaugurare all'interno del carcere: uno spazio dedicato al cinema e al teatro. Ed ecco perché abbiamo voluto tappezzate le pareti della sala d'attesa dei familiari, quello che non solo simbolicamente è il confine tra 'dentro' e 'fuori', con l'opera dell'artista Elena Mazzi, già presente in altre istituzioni cittadine, realizzata per rappresentare e combattere la violenza contro le donne da parte di uomini maltrattanti. Inserendo questo gesto in un altro progetto, detto Sinapsi, rivolto agli autori dei delitti di genere”. La direttrice Lucia Monastero ha poi voluto mettere in evidenza il lavoro fatto dai detenuti stessi per allestire gli spazi ora dedicati alla visione dei film e delle rappresentazioni teatrali, portate in scena dalle compagnie nate alla Pulce attraverso un progetto affidato all'Associazione Mamimò. Con l'opera del laboratorio di falegnameria che ha prodotto le cornici per i manifesti di alcuni film che decorano le pareti, fino al lavoro di ridipintura dei muri. La sala è dotata di un grande schermo di ultima generazione e dell'impianto di climatizzazione.