Cartabia: "Estradizione per i coniugi Abbas"

Il ministro della Giustizia firma la richiesta e la invia in Pakistan. I carabinieri sperano di replicare il successo ottenuto in Francia

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E’ caccia ai genitori di Saman Abbas. Con la firma alla richiesta di arresto per estradizione, arrivata dal ministro della Giustizia Marta Cartabia, l’indagine sulla presunta morte della diciottenne pachistana di Novellara subisce un’altra accelerazione. Dopo il grande colpo messo a segno dai carabinieri mercoledì, che coordinandosi con la polizia francese sono riusciti a individuare e arrestare lo zio di Saman, sembra che ora ci si possa rivolgere ad Est. Sì, perché i coniugi Abbas sono scappati in Pakistan mesi fa. Precisamente l’1 maggio, appena poche ore dopo la scomparsa della figlia, quando le telecamere interne dell’aeroporto di Malpensa li hanno ripresi (sorridenti) davanti ai metal detector, mentre si imbarcavano per la madre patria. Da allora hanno fatto perdere le proprie tracce, salvo rispondere al telefono quando a giugno la nostra redazione li cercò. "Torniamo in Italia e chiariamo tutto", fu la falsa promessa.

L’avvocato della famiglia, Simone Servillo, non è mai riuscito a entrare in contatto con loro, ma ha sempre giustificato la loro reticenza a rendersi reperibili con un ragionamento logico: si sentono braccati e già condannati a priori, quindi scappano.

Ma ora che la richiesta d’estradizione è stata firmata dalla massima autorità italiana, lo stato asiatico dovrà rispondere. In Pakistan è stato inviato il materiale che dovrà servire a convincere le autorità giudiziarie dei gravi indizi che pesano su Shabbar Abbas e Nazia Shaheen. Se il governo pakistano li considererà credibili, allora darà ordine alle forze di polizia locali di coordinarsi con gli investigatori italiani. I carabinieri di Reggio sono pronti a replicare il modello messo in campo in Francia per scovare lo zio Danish Hasnain, considerato l’autore materiale del delitto. Incrocio dei profili social (il padre Shabbar si è cancellato da Facebook mesi fa, ma le forze dell’ordine hanno i mezzi necessari per scovare qualsiasi traccia rimasta sul web), individuazione degli indirizzi Ip che avevano più contatti con loro, e poi ricerche e appostamenti sul posto. Senza escludere anche una ’missione all’estero’ dei militari dell’Arma, che potrebbero affiancare le forze di polizia locali nella ricerca dei due latitanti.

Ad applaudire all’indirizzo del ministro è anche chi conosce bene la comunità pakistana. "L’estradizione dei genitori di Saman chiesta dalla ministra Cartabia è un segnale forte per la democrazia e i diritti delle donne. Un segnale che rende giustizia a una ulteriore vittima di una pratica tribale che in Pakistan è ancora diffusa nei villaggi. Saman è una eroina per tutte le ragazze che combattono per la libertà, per tutte coloro che rifiutano i matrimoni combinati forzati". A dirlo all’Adnkronos è il giornalista e mediatore interculturale Ahmad Ejaz, che vive in Italia dal 1989. Rappresentante della comunità pakistana, Ejaz ha fondato l’associazione ‘Nuove Diversità’ e il giornale ‘Azad’, di cui è direttore, oltre ad essere uno dei componenti della Consulta islamica presso il Ministero dell’Interno.