Chiara ‘Asmr’, la donna che sussurra al web

La reggiana 25enne ha 550mila follower che la ascoltano produrre ‘suoni bianchi’

Chiara, durante una delle sue performance

Chiara, durante una delle sue performance

Reggio Emilia, 22 maggio 2019 - Si chiama Asmr e sta facendo impazzire il popolo del web, alla ricerca del rilassamento e di quello che è stato definito anche ‘orgasmo del cervello’.

Nulla di erotico in realtà, se non qualche brividino lungo la schiena, utile a sconfiggere l’insonnia, l’ansia o semplicemente a rilassarsi. Chiara Asmr, venticinquenne reggiana laureata in chimica e tecnologia farmaceutiche, ha stregato coi suoi sussurri quasi 550mila persone iscritte al suo canale Yotube. Tra tapping, ovvero suoni prodotti picchiettando sugli oggetti, sussurri e roleplay, ecco come ha iniziato.

Ci spieghi, cos’è l‘Asmr?

«Asmr sta per ‘Autonomous Sensory Meridian Response’. È la risposta del nostro corpo a stimoli uditivi e visivi, con lo scopo principale di farti provare dei piccoli brividi dietro la testa e lungo la schiena. Più in generale sono utilizzati come metodo di rilassamento, ma è una cosa soggettiva».

Come ha iniziato?

«Ero nell’aula studio della biblioteca Panizzi, mentre studiavo per l’università. Ho notato che il brusio attorno a me mi rilassava, al che ho deciso di cercare dei video simili su Youtube. Così ho scoperto il mondo Asmr e un anno dopo, nel 2015, ho aperto il mio canale ‘Chiara Asmr’».

Quanto lavoro richiede un video?

«Innanzitutto serve un silenzio quasi assoluto, poi ogni video può andare come durata dai 20 ai 40 minuti. Per il montaggio dipende molto dal tipo di video, posso metterci da una a quattro ore. Non servono particolari abilità di editing. Non penso di voler fare solo questo nella vita, mi piacerebbe insegnare. Un percorso che richiede molto tempo, quindi nel frattempo…».

Nel frattempo, questo è il suo lavoro.

«Sì, dalla laurea diciamo che il canale ha preso un po’ il sopravvento. Principalmente si tratta di inserzioni pubblicitarie su Youtube, e potrei anche prendere di più. Non posso mettere la pubblicità a metà o alla fine, la gente si prende un colpo. Quindi, visto che posso scegliere, le metto solo all’inizio. Capita poi che ci siano sponsorizzazioni, su proposta mia o del brand, per pubblicizzare dei prodotti durante il video».

Cosa ne pensano gli invidiosi? Con 550mila iscritti deve averne per forza, di ‘haters’.

«Per la pubblicità c’è chi pensa che io mi sia ‘venduta’ o che sia ‘cambiata’. Per il resto, si sa, gli haters dicono quello che pensano solo dietro la tastiera. È capitato che mi dicessero anche ‘non sei normale’ o ‘invece di fare queste cose studia’ o ‘vai a lavorare’, senza nemmeno conoscermi. Molto spesso anche ‘ucciditi’, ma lì i problemi ce li hanno più loro evidentemente. Quando mi dicono che non sono normale di solito rispondo: ‘Grazie, mi piaccio così’».