Chiesti oltre 700mila euro agli autori dei furti alla Rcf

La banda smantellata dai carabinieri sottraeva materiale, lo assemblava e rivendeva

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di Alessandra Codeluppi

Danni per oltre 700mila euro. È l’ammontare del risarcimento chiesto da tre aziende ai dodici imputati per i quali ieri è iniziata l’udienza preliminare scaturita dall’operazione ‘Affari musicali’. Al centro dell’inchiesta condotta dai carabinieri, i furti messi a segno ai danni della Rcf di Mancasale, colosso nel settore audio, da parte di alcuni dipendenti e altri addetti ai lavori. Sono accusati di aver fatto sparire (nella foto) costosi altoparlanti, amplificatori e componenti. A casa costruivano le casse prive di matricola, ma col marchio ben in vista e le rivendevano anche a metà prezzo.

Delle 14 persone raggiunte dall’avviso di fine indagini, 7 sono accusate di associazione a delinquere. Di queste ultime, due hanno già patteggiato con il pm Giacomo Forte: Antonio Belsino, 46 anni, di Reggio, individuato come "promotore e capo", ha concordato 2 anni e 3 mesi; Giuseppe Di Matteo, 51enne di Cadelbosco, 1 anno e 8 mesi pena sospesa. Per i restanti imputati è iniziata l’udienza preliminare davanti al gup Dario De Luca. Figurano gli altri cinque accusati di associazione a delinquere: Vincenzo Petrone, 57enne di Napoli; Marco Bacchi, 33enne di Gualtieri; Fabio Timpani, 39enne di Reggio; Gino Servidio, 44enne di Reggio; Rossanna Liperoti, 36enne di Reggio. Gli altri imputati sono Ermir Mhillaj, 32enne nato in Albania e residente a Pinarolo; Gerardo Zagarese, 59enne di Reggio; Maria Neve Servidio, 32enne di Reggio; Domenico Aracri, 29enne di Bagnolo; Ferdinando Stendardo, 72enne di Reggio; Giovanni Pertosa, 47enne di Reggio; Vincenzo Nunneri, 47enne di Napoli. Per loro le accuse formulate a vario titolo sono di furto, appropriazione indebita, ricettazione, riciclaggio, antiriciclaggio e favoreggiamento.

La maggior parte degli imputati ha anticipato richieste di rito abbreviato, equalcuno di patteggiamento. La Rcf, tramite l’avvocato Marco Ferretti, chiede 490mila euro di danni; Coopservice 130mila euro dopo averli dovuti risarcire alla Rcf. L’azienda Emme Emme di Bagnolo, tutelata dall’avvocato Paolo Nello Gramoli, ne chiede 90mila.