"Ci aspettiamo tanti profughi, ma reggiamo"

Isacco Rinaldi, direttore di Caritas: "Per ora la media di arrivi è di 150 al giorno, il 90% è ospitato da privati e c’è grande solidarietà"

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L’accoglienza rivolta ai rifugiati ucraini da parte di Caritas diocesana Reggio - Guastalla racconta il dialogo tra le diverse istituzioni che, in un momento di difficoltà come questo, si prodigano pur di trovare soluzioni.

"Abbiamo già assistito a questa compartecipazione tra le diverse parti della città nei momenti cruciali della pandemia e adesso la collettività sta dimostrando di nuovo grande impegno e solidarietà nei confronti dei profughi in arriva dall’Ucraina" commenta Isacco Rinaldi, Direttore di Caritas diocesana, e aggiunge "per fortuna c’è grande collaborazione da parte di tutti, finora sono arrivate duemila persone a Reggio di cui il 40% sono bambini e tante altre ne arriveranno nei prossimi giorni, la situazione è in continua evoluzione e ogni giorno si registrano circa 150 nuovi rifugiati". L’accoglienza di questa associazione si svolge su due fronti come ricorda Rinaldi: "In primis sul territorio, dove ci occupiamo della prima emergenza d’accoglienza, impegnandoci a trovare una sistemazione ai rifugiati, e in secondo luogo l’accoglienza sul fronte. Da alcuni giorni tre dei nostri volontari sono partiti per raggiungere Sighet, in Romania, e prestare soccorso a una trentina di persone accolte in una casa di frati, offrendo assistenza anche a chi è di passaggio".

L’unione però fa la forza per Rinaldi, che ricorda: "La comunità ucraina sta facendo davvero un grande lavoro, loro sono il nostro primo braccio di collegamento, ma non sono gli unici a darci una mano con l’accoglienza. Chiesa ortodossa e cristiana collaborano volentieri per la causa e noi stiamo mettendo a disposizione tutte le strutture per casi d’emergenza come questo. Finora il 90% dei rifugiati è stato ospitato dai privati. C’è una grande rete di famiglie ucraine e non solo che si è mobilitata dall’inizio dell’emergenza. Dieci parrocchie stanno dando il loro contributo e una novantina di persone sono pronte a mettere a disposizione la loro casa pur di ospitarli. Noi, vista la grande solidarietà che stiamo riscontando nei cittadini, ci stiamo organizzando con la Prefettura per mettere in regola i contratti degli appartamenti forniti dai privati o dalla parrocchia. L’accoglienza di buon vicinato si può fare per due o tre giorni ma nel caso la permanenza di queste persone si dovesse protrarre per più tempo, come spesso si verifica, vogliamo assicurare a tutti un soggiorno in regola".

L’unico monito di Rinaldi è rivolto a chi intende aiutare spendendo le risorse al fronte: "Vorrei raccomandare di canalizzare gli aiuti solo attraverso le reti istituzionali, altrimenti si rischia di mettere in difficoltà chi si trova lì a dover gestire la merce quando arriva e questo causa solo degli sprechi inutili".

Rosaria Napodano