ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Codeluppi, ingegnere e professore. Ora è diventato ’padre Alessandro’

Il 20 aprile l’ordinazione a sacerdote nella comunità di Ivrea in cui si è trasferito da quattro anni "Insegno informatica all’Itis Olivetti: viviamo come religiosi senza esserlo formalmente".

Codeluppi, ingegnere e professore. Ora è diventato ’padre Alessandro’

Codeluppi, ingegnere e professore. Ora è diventato ’padre Alessandro’

"Arrivare fino a qui è stato un percorso lungo, guidato dall’amore del Signore". Per molti anni studio e lavoro si sono susseguiti in parallelo alla vocazione religiosa. E ora Alessandro Codeluppi, di Correggio, è stato ordinato sacerdote a Ivrea (Torino), a 43 anni: un importante cambiamento, anche se nella sua nuova vita confluiranno molte esperienze formative che hanno contraddistinto il suo passato. Codeluppi ha frequentato il liceo linguistico di Correggio e poi si è laureato in Ingegneria gestionale all’Università di Reggio. Per otto anni ha lavorato come programmatore nell’azienda Datagraph di Modena.

Nel 2007 è entrato in seminario a Reggio: "Dopo un certo periodo i miei formatori mi invitarono a considerare la vita comunitaria più che quella del prete diocesano. Così mi presi un paio di anni di riflessione".

Poi arrivò una chiamata da Ivrea: "Fui invitato per un colloquio. Con il permesso del vescovo Massimo Camisasca, iniziai a vivere a Ivrea nell’allora comunità in formazione nell’oratorio". Codeluppi si è trasferito nella località piemontese quattro anni fa, dov’è proseguito il suo percorso. Fu intanto inoltrata la richiesta al Vaticano perché quella sede religiosa di Ivrea fosse eretta a Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri, riconoscimento arrivato l’8 dicembre 2022.

Codeluppi è stato ordinato diacono il primo luglio 2023; poi è diventato sacerdote pochi giorni fa, il 20 aprile. La comunità di Ivrea di cui lui fa parte è formata in tutto da quattro preti. E qui si può dire che padre Alessandro si è ritrovato ‘a casa’, dato che gli altri tre sacerdoti, già ordinati in passato, sono tutti reggiani: Andrea Plichero, il preposito (cioè il superiore), è pure lui di Correggio, Samuele Menini e Riccardo Bigi sono entrambi di Rio Saliceto. Per capire come si svolge la loro vita, Codeluppi spiega che si tratta di clero secolare: "Viviamo come religiosi, ma senza esserlo formalmente".

Tanto che lui svolge anche un’altra professione, quella di docente: "Da tre anni insegno informatica alle scuole superiori, una cattedra da 18 ore settimanali all’istituto tecnico industriale ‘Olivetti’ di Ivrea".

La vocazione, invece, racconta, "è nata in famiglia, con gli amici del Santissimo Sacramento di Correggio, facendo servizio con l’Ordine di Malta, durante le preghiere con il parroco don Rino Bortolotti. Poi ha fatto tutto il Signore".

La cerimonia di ordinazione è stata celebrata nella Cattedrale di Ivrea dal vescovo Edoardo Aldo Cerrato, che oltre a padre Codeluppi ha consacrato anche don Matteo Maria Bessone, invitandoli a "essere preti secondo il cuore di Cristo": ha parlato del "più grande dono che l’uomo possa ricevere, non basta l’eternità per comprenderlo". Numerose le presenze: oltre ai genitori di Alessandro, Piero e Maria Sandra, visibilmente emozionati, anche amici, colleghi e studenti del sacerdote-insegnante reggiano, nonché rappresentanti del Sovrano militare Ordine di Malta.

Nella stessa giornata padre Alessandro ha tenuto la sua prima messa solenne, in attesa di quella che celebrerà il 12 maggio tornando nella sua Correggio, nella chiesa di San Quirino: "I miei legami sono molto forti. Qui ho tutta la mia famiglia e i miei amici". A Ivrea lo attendono importanti sfide: "Vorrei poter testimoniare Dio ai giovani di oggi anche attraverso la professionalità e l’empatia che mi contraddistinguono. Qui a Ivrea ci sono molti ragazzi: basti pensare che ci sono quattro scuole superiori con oltre mille studenti l’una. Ma in questo territorio si sente molto la perdita dell’Olivetti: l’età media è alta e gli anziani sono tanti. Mi aspetta una realtà complessa e sfaccettata".