Coronavirus, il giovane di Luzzara dimesso dallo Spallanzani

Lo ha annunciato l'ospedale di Roma dove era ricoverato: "Era risultato persistentemente negativo ai test"

Un gruppo di turisti curati allo Spallanzani ringraziano tutti dopo le loro dimissioni

Un gruppo di turisti curati allo Spallanzani ringraziano tutti dopo le loro dimissioni

Luzzara, 22 febbraio 2020 - Il ricercatore reggiano di 29 anni ricoverato allo Spallanzani per coronavirus sarà "dimesso in giornata". Lo ha detto l'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato, nel corso di una conferenza stampa allo Spallanzani. Il giovane, caso confermato di COVID-19, era risultato persistentemente negativo ai test per il Coronavirus.

Il 29enne di Luzzara era risultato essere il primo italiano contagiato dal coronavirus, mentre si trovava in Cina, nella città di Wuhan, di cui è originaria la fidanzata, conosciuta negli Usa, dove entrambi risiedono. Mentre infatti dalla Lombadia rimblzano notizie drammatiche sugli ultimi contagi, per il giovane luzzarese la situazione si è evoluta al meglio e le sue condizioni di salute hanno continuato ad essere confortanti. Da una settimana, infatti, è sparita anche la febbre.

"Il giovane ricercatore italiano, caso confermato di Covid-19, è ormai risultato persistentemente negativo ai test per la ricerca del nuovo coronavirus", recitava il bollettino medico emesso anche ieri dall’ospedale romano specializzato in malattie infettive, dove il ventinovenne si trovava ricoverato, in stato di stretta osservazione e in isolamento, ormai da inizio mese. 

Il reggiano ha sempre mostrato comunque buone condizioni generali. Pur se nei primi giorni di ricovero – trasferito allo Spallanzani dalla cittadella militare della Cecchignola dove era arrivato insieme ad altri italiani che si trovavano in Cina al momento dell’avvio dell’emergenza sanitaria a Wuhan – non era mancata l’apprensione, soprattutto tra i familiari e gli amici reggiani.

Il luzzarese in queste settimane ha continuato a tenersi in contatto con i parenti. E ha pure avuto l’occasione di lavorare al computer, cercando di far trascorrere le giornate, costretto a uno stretto isolamento dovuto appunto al contagio.

La sua famiglia ha mantenuto il più stretto riserbo e per ora non ha rilasciato dichiarazioni in merito all’esperienza vissuta dal congiunto a Roma. Il giovane, ricercatore nel campo informativo in un’università californiana, si trovava in Cina in vacanza, cogliendo l’occasione del Capodanno cinese per recarsi a conoscere la famiglia della fidanzata.