"Così svuotiamo il centro"

"Mercoledì rosa spostati in Arena?. Sta diventando Gardaland..."

di Gianpaolo Annese

"Va bene che l’arena Campovolo è un contenitore da riempire, ma non vorremmo che di questo passo si decidesse di portarci anche il mercato settimanale...". Una battuta, ma non troppo quella di Davide Massarini, presidente di Confcommercio a commento della novità pubblicata ieri sul Carlino sullo spostamento dei ’Mercoledì rosa’ alla Rcf Arena che ha scosso i commercianti. In centro per il momento rimarrà una rassegna, tutta ancora da comporre, denominata ’Aspettando l’Arena’ con appuntamenti di musica live collegata ai grandi eventi di Campovolo nella prima decade di giugno. "Il rischio che abbiamo sempre paventato per la Rcf Arena – punzecchia Massarini – è quello di ’un effetto Gardaland’: temiamo che sulla città potrebbe rimanere ben poco, a meno che non si trovi il modo di ’contaminare’ in concomitanza con i principali eventi anche il centro storico". Bene quindi "la proposta di micro eventi. Non sappiamo se questo sarà sufficiente, lo misureremo". Quanto poi all’obiezione che i Mercoledì rosa non avessero alcuna ricaduta sul commercio tradizionale, il presidente di Confcommercio ribatte che "non ci è chiaro allora perché un evento di cui si diceva che ’migliorava di anno in anno, su cui l’amministrazione aveva intenzione di investirci ancora’ si decida di portarlo fuori dal centro sostituendolo con la buona volontà e il portafoglio di alcuni imprenditori e qualche aiuto (troppo poco secondo noi) dell’amministrazione". Massarini conclude che "Kaiti cura legittimamente la sua impresa: oggi l’arena è un contenitore da riempire. Ma dovrebbe aggiungere a Reggio Emilia, non togliere: diversamente diventerà un centro commerciale qualunque".

Allarme anche da Cna Commercio. Per Dino Spallanzani lo spostamento "è un’iniziativa commerciale legittima, poiché l’arena è gestita da privati, ma, vista in chiave di valorizzazione e rivitalizzazione delle attività nei centri storici, nulla ha a che vedere con i Mercoledì rosa ideati da Cna Commercio oltre dieci anni fa". Per Spallanzani tuttavia "l’aspetto più grave è pensare di sostituire i Mercoledì rosa con i micro-eventi annunciati dall’assessore al commercio Sidoli prima dei grandi concerti previsti all’Arena il 4 e l’11 giugno, che interesserebbero quindi solo un paio di giovedì e venerdì (serate in cui il centro storico si riempie già di suo) da realizzarsi da parte dei pubblici esercizi senza che ci sia stato alcun confronto e per il quale non c’è ancora nessun programma definito". Quelli che vogliono riproporre oggi all’Arena, aggiunge Annarella Ferretti, "hanno tutt’altro obiettivo. I nostri Mercoledì Rosa coinvolgevano commercianti e ristoratori, nello sforzo di animare il centro storico e attirare più persone possibili, dalle famiglie ai giovani e ai non più giovani". Niente drammi invece per Confesercenti, che per bocca del presidente regionale Dario Domenichini fa presente che "i ‘Mercoledì rosa’ sono una kermesse organizzata da un privato che può decidere di denominarla come vuole. Questo non significa però che il Comune impegnerà il budget per l’Arena e non si organizzeranno altri eventi in centro per i mesi di giugno e luglio. Sicuramente i Mercoledì rosa avevano una ricaduta positiva soprattutto su alcuni tipi di negozi del centro storico, ma resta il tema sollevato dall’assessore legato al fatto che artigianato e commercio tradizionale non hanno registrato in questi anni incrementi particolari di fatturato". Proprio per questo "stiamo studiando con il Comune eventi per esempio legati al food che possano richiamare un pubblico qualificato, interessato magari all’intera offerta commerciale del centro". Conciliante sì ma anche Domenichini non rinuncia alla stoccata: "Certo è che dopo tanti anni in cui i ’Mercoledì rosa’ si identificavano col centro storico sarebbe stato più appropriato che a un evento fuori dal centro, anche se organizzato da un privato, fosse stata data un’altra denominazione...".