Da Guido da Castalde a Matelda Quanti antenati nella Divina Commedia

La nostra terra ha ispirato. Dante: a partire dalla Pietra . di Bismantova,. la montagna del Purgatorio.

Da Guido da Castalde a Matelda  Quanti antenati nella Divina Commedia

Da Guido da Castalde a Matelda Quanti antenati nella Divina Commedia

La scuola media avvicina gli studenti allo studio della letteratura italiana.

Tra i vari poeti trattati ricordiamo Dante Alighieri, padre della lingua italiana e autore della Divina Commedia: opera immortale, celebrato tutti gli anni il 25 marzo in occasione del Dantedì con eventi culturali.

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo di allora, Dario Franceschini, approvò la direttiva per istituire il Dantedì il 17 gennaio 2020; è stata scelta la data del 25 marzo, poiché molti ritengono che il viaggio narrato nella sua celebre opera sia iniziato quel giorno del 1300.

Attraverso attività svolte, è venuto alla luce che l’Emilia-Romagna vanta un notevole patrimonio dantesco: Guido da Castalde, della nobile famiglia reggiana dei Roberti, nel 1306 diede ospitalità a Dante durante il suo viaggio da Padova in Lunigiana. In escursione alla Pietra di Bismantova, citata nel IV canto del poema, il poeta sembra aver trovato ispirazione per il secondo regno ultraterreno: la montagna del Purgatorio.

Negli ultimi canti del Purgatorio è presente la figura di Matelda ritenuta la figura allegorica della felicità dell’uomo prima del peccato originale e riconquistata con il percorso dell’espiazione.

Da alcuni è stata invece identificata come Matilde di Canossa: la Signora delle terre che andavano dall’Emilia alla Toscana e stretta alleata di papa Gregorio VII, noto per aver umiliato l’imperatore Enrico IV nei pressi del castello di Canossa.

Dante ha esaltato Matilde per aver rafforzato il potere temporale del papato con l’eredità dei suoi domini.

Infine a Reggio Emilia, nel Museo Diocesano, è conservata una delle tre copie del famoso Liber figurarum di Gioacchino da Fiore, codice miniato risalente alla metà del XIII secolo e testo ispiratore del regno del Paradiso.

Classe II E