Datteri, frutti ’magici’. Una leccornia natalizia

Dorati, belli, invitanti, sono i datteri dal nome scientifico Phoenix Dactylifera. Solitamente vengono mangiati quelli essiccati. Pare che il loro nome derivi dal greco daktilos che significa dito per la sua somiglianza ad una falange della mano. Conosciuti fin dall’antichità sembra che nell’antica Roma si usassero anche per aromatizzare il vino, mentre nel medioevo venivano persino mescolati a cibi salati. Contengono un’egregia quantità di carotenoidi, flavonoidi e fenoli capaci di combattere i radicali liberi complici nell’invecchiamento corporeo. Le vitamine non sono molte (A, B1, B2, B9), ma vi è una discreta quantità di fibra alimentare utile all’intestino ed una alta dose di potassio necessario per molte reazioni biochimiche nel nostro organismo. Questi frutti entrano in numerose preparazioni culinarie come marmellate, caramelle, sciroppi, dolci, melassa ed i suoi semi possono essere usati per fare un surrogato del caffè. Purtroppo i datteri sono molto energetici per la presenza di carboidrati semplici (zuccheri) che fanno elevare le calorie fino a 270 per etto e quindi controindicati per le persone diabetiche e poco adeguati a quelle obese. Per chi non ha di questi problemi tali frutti medio orientali e nord africani, da alcuni considerati magici, possono essere un piacere da gustare non solo nel classico periodo natalizio, ma anche in altri mesi dell’anno.

William Giglioli, medico specialista in Scienza dell’Alimentazione