"Diritti e doveri, fermezza sulle regole. Vorrei trasformare radicalmente la città"

Il candidato Aguzzoli si presenta con un programma incentrato su sicurezza, mobilità e welfare per trasformare Reggio. Promette fermezza sulle regole e dialogo con istituzioni e cittadini. Si ispira a Pertini e Anselmi, ama la montagna e si definisce onesto e pragmatico. Smentisce accuse e si prepara al ballottaggio.

"Diritte e doveri, fermezza sulle regole. Vorrei trasformare radicalmente la città"

"Diritte e doveri, fermezza sulle regole. Vorrei trasformare radicalmente la città"

Aguzzoli, perché corre?

"È la naturale evoluzione del percorso in Consiglio. Per noi la città va trasformata radicalmente più che cambiata".

I tre capisaldi del vostro programma?

"Sicurezza – intesa anche come accoglienza e integrazione dei nuovi arrivi – mobilità e tenuta del sistema welfare".

Perché un reggiano dovrebbe votarla?

"Per mantenere i valori storici di Reggio e al tempo stesso per l’attenzione ai diritti, ma anche ai doveri. Ci vuole fermezza sulle regole, senza ciò verrebbe a mancare l’armonia sociale".

La prima cosa che farebbe da sindaco?

"Convocare un tavolo istituzionale con procuratore capo, prefetto e forze dell’ordine per lavorare insieme. E tornare nei quartieri dove siamo stati per ragionare con loro sulle soluzioni".

C’è una cosa che non rifarebbe in campagna elettorale?

"Come tutti, si fanno degli errori. Mi imputano di aver avuto troppo fair-play e di giocare poco all’attacco. Ma non sarei stato me stesso e poi ai reggiani credo occorra parlare a testa e cuore più che alla pancia".

Un suo modello politico?

"Sandro Pertini per i suoi valori e Tina Anselmi per rigore e moderazione".

Si descriva in poche parole.

"Vorrei essere ricordato come una persona onesta, pragmatica e capace di mediare, ma sull’ultima ci sto lavorando perché in realtà sono rigido".

Il suo hobby preferito?

"Andare in montagna in tutte le sue declinazioni, dalla pesca alla raccolta dei funghi fino ad alpinismo ed escursionismo".

Una frase che la contraddistingue?

"Tratto dalle canzoni delle osterie di fuori porta di Francesco Guccini: ’Le cose andate sono andate ed ho per unico rimorso le occasioni che ho perduto’. La vorrei incisa sulla mia tomba".

Se non fosse in campo, chi voterebbe?

"Tasselli, ma solo perché stimo la sua coerenza".

Cosa vuole dire ai suoi avversari?

"Mi rivolgo soprattutto al centrosinistra che ultimamente mi sta attaccando dicendo falsità come di recente Federico Amico, dandoci dei fascisti. Dico loro che abbiamo combattuto finora con toni civili e corretti, vorrei si continuasse fino in fondo".

Cosa risponde a chi dice che all’eventuale ballottaggio andrete dove vi conviene?

"Dico che al nostro interno decieremo da che parte stare e se starci. Bisogna capire cosa ci chiederanno, di solito si dialoga. Anche se Massari, forse con spocchia, ha detto che non parlerà con nessuno".

Un pronostico?

"Si andrà al ballottaggio".