Dopo 3 anni riapre il pronto soccorso

Ieri la festa all’ospedale con la direttrice dell’Ausl Marchesi: "Garantisco sulla qualità del personale"

Dopo 3 anni riapre il pronto soccorso

Dopo 3 anni riapre il pronto soccorso

Dopo oltre tre anni di chiusura, ieri mattina è stato riaperto il "Ppi", il Punto di primo intervento dell’ospedale San Sebastiano di Correggio. Presenti le autorità locali, oltre ai vertici dell’Azienda sanitaria locale, operatori sanitari e alcuni cittadini. In piena campagna elettorale, dovendo escludere interventi di politici, a parlare pubblicamente sono stati il commissario straordinario del Comune, Salvatore Angieri, e il direttore generale dell’Azienda Usl, Cristina Marchesi. Quest’ultima ha confermato l’attività solo diurna della riqualificata struttura: "Questo Punto di primo intervento – ha detto la dottoressa Marchesi – sarà aperto dalle 8 alle 20, con attività che potrà proseguire fino alle 23 se necessario a far fronte alle cure di pazienti che arrivano a ridosso dell’orario di chiusura. Pur se con attività solo di giorno, crediamo che possa essere un servizio importante, così come si sta dimostrando il sistema da tre anni in vigore al pronto soccorso dell’ospedale di Montecchio". E ha aggiunto: "Posso garantire sulla qualità del personale. Nonostante siano operativi medici di una cooperativa esterna, si tratta di professionisti specializzati e con esperienza, che agiscono sempre con la supervisione di colleghi interni dell’Azienda Usl".

Don Franco Gallingani ha impartito la benedizione dopo una breve preghiera. La struttura sanitaria riaperta ieri si compone di un’area di ingresso e pre-triage, un box di valutazione infermieristica, due zone adibite a sala attesa, due ambulatori, servizi igienici, camera calda e accesso-uscita dedicato ai mezzi di soccorso.

Nella scelta tecnica adottata per il "pronto soccorso" si è tenuto conto pure della vocazione riabilitativa dell’ospedale San Sebastiano, che riceve pazienti "fragili" trasferiti da altre sedi, che necessitano di aree sterili da cui passare. Sono stati riorganizzati e separati i percorsi di pre triage e presa in carico con l’obiettivo prioritario di creare aree di permanenza per i pazienti con sospetta patologia febbrile. lavori, iniziati nel mese di marzo 2021 (e che, inizialmente, dovevano concludersi entro l’autunno di quello stesso anno) hanno comportato un investimento in fondi pubblici di quasi 1,3 milioni di euro.

Antonio Lecci