Dottoressa arrestata: "Raggirava i pazienti"

Ai domiciliari Cinzia Casini, medico di base di 29 anni e il commerciante di farmaci montecchiese Giovanni Ruggeri, di 70

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di Tommaso Papa

Hanno truffato decine di pazienti e il Servizio sanitario nazionale, guadagnando illegalmente su farmaci costosi, prescritti anche a malati di Covid 19, e su ricercati integratori alimentari. Alla fine la loro attività è stata interrotta dai carabinieri di Mantova e Reggio, in collaborazione con i Nas di Cremona.

A finire nei guai sono stati una giovane dottoressa e un commerciante di farmaci, entrambi reggiani ma che operavano in provincia di Mantova. Qui risiedono tutte le vittime del raggiro, dalle quali sono partite le denunce, scattate dopo l’allarme di altri professionisti.

Cinzia Casini, 29 anni di Reggio Emilia, medico condotto nella zona di Castel Goffredo, nell’Alto Mantovano, e Giovanni Ruggeri, 70 anni, di Montecchio sono finiti agli arresti domiciliari, colpiti da un’ordinanza di custodia cautelare della Procura della Repubblica di Mantova. E’ infatti nel territorio dell’Alto Mantovano, che la coppia, secondo l’accusa, aveva scelto di operare.

I carabinieri hanno ricostruito i loro movimenti a partire dal settembre dell’anno scorso a tutto aprile di quest’anno. Alla dottoressa e al commerciante vengono contestati i reati di truffa al Servizio sanitario nazionale ed esercizio abusivo della professione medica.

I due operavano in tandem.

Mandata a sostituire il medico condotto di Castel Goffredo, la professionista reggiana era riuscita a carpire la fiducia di una serie di pazienti. Per ora se ne sono fatti avanti una decina ma gli inquirenti proseguono gli accertamenti e sono convinti che quelli presi di mira siamo molti di più.

Alcuni erano anche malati oncologici: la dottoressa in alcuni casi li ha sottoposti a prelievi di capelli e saliva. Poi, esercitando pressioni psicologiche così frequenti da fare parlare di una vera e propria estorsione, li convinceva a curarsi con prodotti ‘alternativi’, definite cure nutraceutiche.

La nutraceutica, una pratica di medicina naturale affermatasi negli anni Ottanta, prevede che da esseri animali, vegetali, minerali e microrganismi possano essere ricavate sostanze utili per la salute umana. Esistono estratti nutraceutici in capsule ma anche alimenti definiti nutraceutici. Ma nessuno in tutti e due i casi richiede ricette. Servono invece farmaci ‘sussidiari’ di quelle cure, e la dottoressa provvedeva a ordinarli e a procurarli con la complicità del commerciante.

Le medicine, tutte molto costose, venivano prese nelle farmacie con ricette apparentemente regolari: in realtà venivano dai ricettari di altri medici, del tutto ignari, ovviamente falsificati dagli autori della truffa. Il loro guadagno consisteva nella differenza tra il prezzo del ticket e quello pieno fatto pagare ai pazienti. Il ‘bottino’ ancora non quantificato, rastrellato dalla coppia si aggirerebbe su qualche decina di migliaia di euro.