"È fondamentale per la viabilità interna del nostro territorio"

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Il sindaco di Reggiolo, Roberto Angeli, da sempre è schierato a favore della costruzione della Cispadana. Non avrebbe preferenze tra autostrada regionale o strada a scorrimento veloce, se non fosse per la gestione e i costi elevati che il settore pubblico, da solo, non potrebbe sostenere.

Sindaco Angeli, non ha mai nascosto il suo favore verso il progetto della nuova strada…

"Lo dico da sempre: la Cispadana è fondamentale per il territorio. Non solo per il collegamento ovest-est, verso il mare Adriatico, ma anche per la viabilità interna della Bassa Reggiana. La Cispadana – dice il primo cittadino reggiolese – garantirebbe anche la realizzazione di alcune opere di compensazione come la nuova strada fra Reggiolo e la rotonda di Tagliata, che toglierebbe una notevole mole di traffico dai centri abitato di Reggiolo, Brugneto, Villarotta, Casoni, unendo il casello di Reggiolo alla Cispadana verso la Bassa reggiana e pure verso la provincia di Parma".

Ci sono altri progetti previsti in zona?

"Oltre alla tangenziale tra Reggiolo e Tagliata, verrebbe realizzata pure la strada che porterebbe il traffico fuori dal centro di Rolo. Non dimentichiamo che ora la zona della Bassa Modenese non è servita da caselli autostradali, con i mezzi pesanti che devono transitare da strade interne, in piccoli paesi, per raggiungere l’A22. La nuova Cispadana limiterebbe di molto il traffico pesante sul nostro territorio, migliorando le condizioni generali e di sicurezza".

Cosa cambierebbe da Cispadana come autostrada o come arteria a scorrimento veloce?

"Cambia la fattibilità. Come Cispadana, con l’intervento di capitali privati attirati dagli introiti del pedaggio, la strada potrebbe essere realizzata in modo concreto. Se invece attendiamo di finanziare il progetto solo con denaro pubblico, così come la gestione futura e la manutenzione della strada, allora c’è il rischio che la Cispadana non sarà mai realtà. La gestione affidata a Autobrennero sarebbe positiva: si tratta di una società pubblica all’80%, controllata in modo diretto dai soci pubblici".

Antonio Lecci