"Ecco le piante amiche delle api Con questi fiori le aiutiamo"

Allo stand di BEEing Human distribuite gratuitamente un centinaio di piante grazie a cinque giovani

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La signora Cristina Simonazzi è allergica alle api, ma le adora: "Se mi pungono sono guai, eppure le trovo bellissime e capisco che sono importanti". Ieri mattina è andata a prendere una delle piantine distribuite gratuitamente allo stand di Human BEEing, il progetto di cinque giovani reggiani tra i 26 e i 29 anni per contrastare l’estinzione dei preziosi insetti. ’Sentinelle’ anti-inquinamento e fondamentali per la conservazione della biodiversità e di quello che mangiamo. In piazza Fontanesi, assieme agli altri gazebo del mercato contadino, Matteo Bonini, Francesca Ronzoni, Elena Beltrami, Cecilia Giamprini, Elisa Torricelli (lauree tra l’altro in agronomia e chimica) hanno offerto un centinaio di piantine ’amiche delle api’ ai curiosi che si sono avvicinati: "La prima obiezione che ci fanno - spiega Cecilia – è ’dove la metto?’. E noi puntualmente: ’In balcone’. Il senso è diffondere fiori e piantine nei nostri ambienti quotidiani, nei giardini domestici, soprattutto in città dove la diminuzione delle api è ovviamente più marcata a causa di pesticidi, agricoltura intensiva, cambiamento climatico". Meno sfalci drastici dunque. O almeno, lasciare il tempo ai fiori di germogliare, di accogliere la biodiversità: "Più piantine che prati inglesi", è quasi lo slogan di riferimento.

L’iniziativa era stata avviata per la prima volta l’anno scorso, sempre a maggio: "Siamo partiti attraverso le associazioni studentesche e quest’anno collaboriamo con ’Campagna amica’".

La gente si è avvicinata ritirando fiori di lavanda ("questo è un semplice stelo, poi cresce e diventa bellssima e profumata"), borragine, tagete ("che è andata molto forte quest’anno"), girasoli. In cambio è sufficiente un’offerta libera, che serve a rafforzare il progetto. "Una signora stamattina è venuta è ci ha fatto vedere quanto è cresciuta la sua piantina di lavanda in un anno". Al progetto è anche abbinato un cartellino con Qr code – idea digitale sempre dei protagonisti di Human Beeing – che consente a chi ha preso la piantina di localizzarla su una mappa interattiva, tracciando una rete ecologica: "Vogliamo dimostrare proprio visualizzando la distribuzione territoriale che la città di Reggio c’è, che sulla salvaguardia della biodiversità è in prima linea". Non solo piantine comunque, sono andati a ruba anche i semi, portati dai follower della pagina Instagram e offerti nei rispettivi barattoli: "Sono stati invitati a farlo da una ragazza che si chiama Sara che sostiene il nostro progetto ed è molto seguita sui social. Vede, qui c’è il seme della borragine, le api ne vanno matte...".

Gianpaolo Annese