Endometriosi: il comitato fa ripartire la petizione La raccolta firme per tutelare i diritti delle donne

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Dopo il successo ottenuto nella sua prima fase, continua l’impegno per sensibilizzare l’opinione pubblica e il mondo della politica sull’endometriosi, una patologia che in Italia colpisce circa tre milioni di donne in età riproduttiva. Eppure al momento le pazienti non hanno tutele sul posto di lavoro né un’ esenzione ticket per i costi di terapie e visite. A Novellara di recente il consiglio comunale, all’unanimità, ha votato una mozione che chiede maggiori diritti, evidenziati anche in una petizione, avviata nei mesi scorsi e già ripartita in questi giorni.

A promuovere questa mobilitazione, partita in particolare da Novellara con una massiccia raccolta di firme, è la reggiana Sara Beltrami: "La pandemia – spiega la portavoce del Comitato – ci ha insegnato che è fondamentale essere proattivi nella gestione sanitaria. Per come viene gestita oggi, l’endometriosi è un grande spreco di tempo e denaro sia delle pazienti che delle istituzioni". E annuncia come il Comitato promotore si stia attivando per avviare petizioni anche al di fuori dell’Emilia-Romagna. Il tempo medio per la diagnosi è di circa 9 anni e, secondo il Ministero della Salute, in Italia sono affette da endometriosi il 10-15% delle donne in età riproduttiva. La patologia interessa il 30-50% delle donne non fertili o che hanno difficoltà a concepire.