Fanno il rally in ambulanza Poi la lasceranno in Africa

Quattro reggiani parteciperanno a una sorta di Milano-Dakar benefica. Lo scopo è di arrivare in Senegal per regalare l’automezzo a un ospedale locale

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Di Monica Rossi

Quattro uomini e una grande avventura che mescola il divertimento e la voglia di fare solidarietà. Pietro Setti, Daniele Gotti, Lorenzo Manzini e, ultimo ma non ultimo, Emilio Pinotti (foto a fianco mentre gli altri tre partecipanti sono nella foto di prima), hanno scelto di partecipare alla “Rust2Dakar” per portare un’ambulanza fino a Dakar.

Potrebbe sembrare una cosa facile, ma in realtà è una grandissima avventura con diversi problemi da superare per poter arrivare a destinazione.

Parliamo, infatti, di un rally con partenza da Milano il 28 dicembre e arrivo a Dakar il 10 gennaio attraversando il Sahara sulle orme di una delle leggendarie strade d’Africa e ripercorrendo in buona parte il tracciato della mitica Parigi-Dakar.

Si può partecipare in auto, in moto, in furgone o su qualsiasi mezzo su ruote. Ma l’idea vincente della Rust2Dakar è che poi, arrivati a destinazione, questi mezzi verranno lasciati in Senegal e Gambia per aiutare i progetti delle due ONG: Bambini nel Deserto e Tavolo 8.

Proprio per questo Pietro, Daniele, Lorenzo e Emilio hanno pensato che fosse giusto regalare non una macchina qualsiasi, ma una vera e propria ambulanza ed è con questo, inusuale, mezzo che parteciperanno al rally.

"Abbiamo pensato che un’ambulanza potesse servire di più, soprattutto in Senegal dove sappiamo che in un ospedale dove si recano le donne a partorire non ne esiste una nel raggio di 400 chilometri", racconta Daniele Gotti, reggiano, classe ‘71. "Cercheremo di mettere in ambulanza più attrezzatura medica possibile - racconta ancora- , perchè il nostro intento è quello di donarla lungo il percorso ai diversi centri medici o associazioni che faremo in modo di incontrare. Cerchiamo anche un defibrillatore semi automatico, e tutte le attrezzature mediche che riusciremoa trovare e che, chiunque, può regalarci".

L’equipaggio reggiano, in ogni caso, ha già acquistato un’ambulanza, pagato le spese di partecipazione e il viaggio di ritorno (perché saranno senza mezzo) e ora cercano uno sponsor.

"Sull’ambulanza, sulla carrozzeria, possiamo mettere degli sponsor, nostra intenzione è quella di raccoglierli e metterli in evidenza.

I soldi raccolti ci serviranno sia per altre spese mediche che per i successivi progetti che abbiamo intenzione di finanziare". Questi quattro “ragazzi” (Pietro classe ‘61 e Lorenzo è addirittura un ‘96) hanno creato un sito http:www.ethicsexpo.com sul quale descrivono le loro iniziative (sono attivi dal 2014) e i loro progetti umanitari (concerto di beneficenza che si terrà a Rivalta venerdì 10 dicembre, la donazione dell’ambulanza appunto…).

"Vorremmo anche provare a trovare i soldi per costruire un pozzo in Siria, abbiamo i contatti con le associazioni del territorio. Vedremo se ci riusciremo...".

Hanno tanta passione e voglia di aiutare il prossimo, tante energie e grandi ideali e una vera a propria ambulanza che portano in dono, come tre moderni Re Magi.

Emilio Pinotti, come si accennava all’inizio dell’articolo, si è aggiunto in un secondo tempo, ma, dicono, è un veterano di queste corse: ha fatto oltre 200 viaggi in Bosnia come volontariato portando lui stesso con il furgone, anche durante la guerra, aiuti umanitari alle popolazioni. ora cercano sponsor e offrono grande visibilità internazionale che si concretizzerà con pubblicità sull’ambulanza, sulle tute della gara, oltre ai ringraziamenti ufficiali. gli interessati possono contattare www.ethicsexpo.com.