Frode da 30 milioni Sequestri e 87 indagati "Reggio è un riferimento per le false fatture"

Maxi operazione di Guardia di Finanza e polizia dopo l’inchiesta Billions. Paci: "Brand nazionali hanno usato questo sistema per evadere".

Frode da 30 milioni  Sequestri e 87 indagati  "Reggio è un riferimento  per le false fatture"

Frode da 30 milioni Sequestri e 87 indagati "Reggio è un riferimento per le false fatture"

Da ‘Billions’ nasce ‘Consequence’. Stesso schema. Stessi protagonisti (per la stragrande maggioranza). Stesso obiettivo: frodare il fisco e ottenere un ingiusto profitto. È così che ancora una volta la mattina reggiana – e non solo – è stata costellata dalle celeberrime ‘luci blu’, quelle dei lampeggianti delle auto della polizia di Stato e della Guardia di Finanza; le forze dell’ordine hanno dato esecuzione a un provvedimento di sequestro amministrativo, a seguito di un decreto firmato dal Gip presso il Tribunale reggiano, Luca Ramponi, su richiesta della Procura della Repubblica, nella persona del suo capo, Calogero Gaetano Paci, che ha coordinato l’inchiesta.

L’obiettivo? Quello di sgominare una vasta rete di persone e società "specializzate nel mettere a disposizione a favore di aziende servizi finanziari illegali – in particolare attraverso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti – e nell’assicurare le attività connesse e collaterali di monetizzazione del denaro sottratto al controllo del fisco".

"Il sistema delle false fatturazioni trova in Reggio Emilia un punto di riferimento nazionale – ha argomentato il dottor Paci –. A nostro giudizio gli imprenditori locali dovrebbero mostrare preoccupazione per tutto ciò".

Sono 87 gli indagati, di quelli, 34 sono stati sottoposti anche a perquisizione locale e personale con l’obiettivo di rinvenire eventuale denaro contante nella loro disponibilità. Come detto l’attività d’indagine, condotta dal nucleo di polizia economico e finanziaria della Guardia di Finanza e degli agenti della squadra mobile della questura di Reggio, è il ‘sequel’ di Billions 2020. A metà del 2020, infatti, era già stata smantellata un’organizzazione criminale dedita alla frode fiscale, riciclaggio e bancarotta fraudolenta. Si è trattato di un giro illecito di oltre 240 milioni di euro, con 61 imputati condannati in primo grado nel dicembre del 2022. Secondo la Procura reggiana, le 87 società interessate avrebbero utilizzato nelle loro dichiarazioni fiscali, delle operazioni fittizie per un ammontare pari a 30 milioni di euro. Il profitto illecito è di 11 milioni e mezzo di euro e a tanto ammontano le somme sequestrate dall’autorità giudiziaria. Come già ampiamente visto lo schema è classico e collaudato. Le società ‘cartiere’ che rappresentano il ‘perno’ attorno a cui ruotano tutta una serie di operazioni che hanno uno scopo quasi esclusivamente fraudolento. Una ‘cartiera’, secondo la Banca d’Italia, è un’impresa che emette fatture inesistenti consentendo a imprese produttive di utilizzarle sia a fini di evasione fiscale, di riciclaggio, che per altri scopi illegali. Ebbene, in ‘Consequence’ le ‘cartiere’ sono quasi tutte società presenti in territorio reggiano. Ben diverse quelle che le hanno utilizzate. "Lì i brand sono nazionali – è ancora il procuratore Paci che parla -. Hanno usato questo sistema per frodare il fisco". Un esempio per tutte? La Forst Spa, azienda notissima nel campo della birra che avrebbe ricevuto, nel 2014, fatture da una ‘cartiera’ (l’IPS Spa) per un totale imponibile di 88.096,35 euro e per cui la defunta titolare, Margherita Fuchs, aveva ottenuto un illecito profitto di oltre 43 mila euro. Tanto è vero che perquisizioni e sequestri sono stati compiuti anche in Lombardia, Calabria, Sicilia, Trentino Alto-Adige, Toscana, Liguria, Basilicata, Lazio, Veneto e Campania. ni. bo.