Furto bici a Reggio Emilia, ecco come mettere i bastoni tra le ruote ai ladri

Illustrate pratiche e consigli ai cittadini: "Personalizzatele e scattate delle foto, saranno utili qualora venissero rubate". E la polizia municipale aprirà una banca dati

furto bici (repertorio)

furto bici (repertorio)

Reggio Emilia, 21 ottobre 2018 – Ladri di biciclette, come difendersi? Alcune preziose linee guida sono state date ieri ai cittadini nell’incontro pubblico in Polveriera nell’ambito del progetto Safe Bike, di monitoraggio e contrasto ai furti di biciclette.

Gianfranco Fantini dell’associazione Fiab ha aperto i lavori con un appello: «Cominciamo a sostituire le vecchie rastrelliere in città...». Invito raccolto dall’assessore Natalia Maramotti: «Questo tipo di reato predatorio è diventato uno di quelli che le persone sentono più violative del senso di giustizia. Un reato che genera un profondo senso di insicurezza, al quale uno Stato di diritto deve dare risposte adeguate, anche in virtù dell’ampia rete di piste ciclabili che abbiamo».

Il comandante della polizia municipale Stefano Poma ha poi illustrato un progetto molto articolato, contro il furto delle bici: «Nostro intento è aiutare i cittadini. La Regione ha gradito e ci ha finanziato. Il progetto comprende un accordo con Fiab per creare una banca dati finalizzata a localizzare luoghi e momenti in cui si verificano maggiormente i furti in città; l’attivazione presso la Municipale di uno sportello dedicato. Invitiamo i cittadini a denunciare il furto. La segnalazione non sostituisce la denuncia. Uno dei mezzi migliori per identificare la due ruote rubata, è la foto. Ci arrivano ancora troppe descrizioni sommarie. Fotografate subito la vostra bici, soprattutto se è costosa».

Una vera e propria task force quella messa in piedi dalla municipale. «Abbiamo attivato da marzo un nucleo anti degrado urbano, composto da 6 agenti – prosegue Poma – Che include lotta al furto delle bici, allo spaccio di stupefacenti e al consumo eccessivo di alcol. Per farlo ci muoviamo in borghese. Inoltre, in accordo con la Regione verrà potenziata la videosorveglianza. Poi si apre il tema della ricerca della bici. Abbiamo già individuato quattro autori di furti di bici, con questo metodo integrato».

Carabinieri e polizia si trovano spesso a indagare sui furti. Dietro ci sono veri e propri racket. «Per le bici di valore – hanno spiegato – si tratta di furti su commissione, con bande organizzate provenienti dall’est Europa. Questi gruppi studiano i social. Vedono gli eventi a tema degli appassionati, tipo i raduni a cui vanno le community. È fondamentale personalizzare la bicicletta. Abbiamo localizzato siti ucraini con la scritta ‘bici rubate in italia’».

Marchiatura adesiva o tecnologica e, per chi può, microchip elettronico, sono i modi con cui si possono mettere i bastoni fra le ruote ai ladri. I dispositivi di localizzazione sono l’ultima frontiera, col sistema Mgt4: sono 4800 le bici che già lo usano a Reggio.