"Genitori, attenti La tecnologia crea dipendenza"

Il parlamentare-scrittore Andrea Cangini mette in guardia: "No allo smartphone sotto i 16 anni"

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Se i "gradi capi" dei colossi del web iscrivono i loro figli in scuole in cui l’uso dello smartphone è bandito dalle aule e dove neppure si usano lavagne elettroniche, ci sarà un motivo. Da questo elemento è partita un’interessante ricerca, illustrata in Parlamento, che ha dato vita al libro "Cocaweb, una generazione dal salvare" di Andrea Cangini, ex direttore del Qn-il Resto del Carlino e ora senatore della Repubblica.

Cangini è stato ospite dell’Associazione Maldottiana e della Biblioteca Maldotti, a palazzo ducale di Guastalla, intervistato da Giuseppe Frigeri.

Il giornalista-parlamentare-scrittore ha evidenziato come l’uso del web e delle tecnologie, già in ragazzi in età molto bassa, sia la causa di gravi disturbi nell’apprendimento.

"Nessuno nega che le tecnologie siano utili in svariati campi, ma – dice Cangini – occorre vietare l’uso degli smartphone e del web ai ragazzi al di sotto del 16 anni di età. Altrimenti c’è il rischio che crescano isolati, in un mondo virtuale e non reale. La scuola in Dad è stata importante nell’emergenza sanitaria. Ma non c’è paragone con le lezioni in presenza…".

Le regole richieste da Cangini sull’uso di internet per i giovanissimi hanno suscitato pure la reazione di coloro che usano il web per interessi prettamente economici. "Ma se in Giappone, Cina e Corea del Sud, dove a livello tecnologico sono più avanti di noi, ci sono già strutture in cui si cura la dipendenza da web sui giovani, significa che il problema non va sottovalutato".

I dati scientifici sono chiari: la dipendenza da web, da ore e ore di utilizzo dello smartphone, provoca gli stessi meccanismi generati dalla cocaina. Un giovane spettatore ha portato la propria testimonianza di 19enne che, uscito dai social perché si era reso conto di essere diventato dipendente, ha manifestato smarrimento quando, nel fare l’educatore di un gruppo di bambini di 6-7 anni, si è reso conto che erano già protagonisti di video su TikTok.

"Servono regole. Capisco che per i genitori sia un compito difficile quello di staccare i figli dai monitor di computer, tablet e smartphone – ha concluso il senatore Cangini – perché molto è cambiato rispetto a pochi anni fa. In passato la tv era un elettrodomestico con un posto fisso nella casa. Non era un oggetto sempre a disposizione del ragazzo, 24 ore al giorno".

Antonio Lecci