Saman, "Genitori di Saqib a rischio. Devono venire in Italia"

L’avvocato difensore del fidanzato della diciottenne, spiega la lettera inviata alla. Farnesina: "E’ una questione di tranquillità e sicurezza dei diretti interessati"

Caso Saman, i genitori di Squib a rischio. "Devono venire in Italia"

Caso Saman, i genitori di Squib a rischio. "Devono venire in Italia"

Si chiama ‘Visto a Validità Territoriale Limitata’ (VTL), ed è quello che, con una lettera indirizzata al Ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, e all’ambasciatore italiano in Pakistan, Andres Ferrarese, ha richiesto l’avvocato Claudio Falleti, difensore di Saqib Ayub (i due nella foto), il fidanzato di Saman Abbas, per i genitori del ragazzo. Tutt’ora residenti in Pakistan, nei mesi scorsi sono stati oggetto di minacce da parte dei genitori della diciottenne scomparsa a inizio maggio nelle campagne di Novellara e mai più ritrovata. Minacce ricevute a vari livelli: di persona, attraverso telefonate dirette, oltre che via social network.

Tranquillità dei genitori e di Saqib. "Queste minacce, fortunatamente si sono interrotte da qualche tempo – precisa lo stesso avvocato Falleti – Ma è proprio questo silenzio a non lasciarmi tranquillo. La vivo come la ‘quiete prima della tempesta’ ad essere del tutto onesti. Per questo ho avanzato la richiesta alle autorità competenti perché concedano questo visto che è, per sua stessa definizione, limitato sia temporalmente che nello spazio in cui i soggetti a cui verrebbe concesso possono muoversi. E’ un modo per cercare di dare tranquillità agli stessi genitori e pure a Saqib, anche lui abbastanza scosso dalle minacce subite da suo papà e sua mamma".

Oltre a quelle che ha ricevuto lui stesso, più volte, e segnalate sia pubblicamente che per ‘via giudiziaria’: "Assolutamente. Situazioni che si sono protratte fino al luglio scorso e che noi abbiamo prontamente denunciato, tanto che lo stesso mio assistito sarà parte offesa in processo che si terrà a Reggio Emilia, proprio per questa situazione – prosegue Falleti -. E’ un filone ‘autonomo’, rispetto, ovviamente, a quello principale legato alla scomparsa della giovane Saman, ma che, comunque, va ad intrecciarsi con quella vicenda".

Falleti, si infervora quando si solleva l’obiezione, avanzata da alcune parti, che il suo assistito sia, detta brutalmente, in cerca di esposizione mediatica: "Ma quale esposizione! Quale palcoscenico! I suoi genitori se ne stavano tranquilli in Pakistan e facevano la loro vita – ribatte l’avvocato -. Qui è prevalentemente una questione di sicurezza e di tranquillità, e, che, soprattutto, non sposta di una virgola i termini della vicenda, dal punto di vista delle indagini e pure da quello processuale. Le minacce sono reali, altroché".

Tempistiche non chiare. Quando però si parla di tempistiche, la questione diventa leggermente più fumosa: "Non c’è una timeline specifica – spiega Falleti -. Quello che sappiamo è che questo è un atto (la concessione del VTL, ndr) nella disponibilità del Ministero degli Esteri italiano. Ma non c’è un termine definito. Quindi è chiaro che, da questo punto di vista, mantenere alta l’attenzione sulla questione, può essere utile per fare in modo che il ‘fascicolo’ relativo ai genitori del mio assistito non scivoli sotto altri faldoni". Insomma, una classica ‘pressione dolce’ da esercitare sulle istituzioni: "Esatto. Fare in modo che quelle ‘sentano’ che sulla questione continua ad esserci la giusta attenzione".

Il ‘puzzle Saman’. Intanto oltre a uno dei due cugini coinvolti materialmente nella sparizione e più che probabile uccisione di Saman Abbas, a finire in manette è stato anche lo zio della ragazza, Danish Hasnain, considerato l’esecutore materiale dell’omicidio della giovane: "Come ha accolto la notizia Saqib? E’ ovviamente sollevato – chiosa l’avvocato Falleti – Il ‘puzzle Saman’ è stato molto complesso sin dall’inzio, eppure si sta notando che i vari pezzettini, a poco a poco, stanno andando al loro posto ed il quadro si sta componendo. Ora la speranza è che anche i genitori di Saman, di cui si sa dove sono da mesi in Pakistan, per tanto è prevalentemente una questione politica su questo aspetto della vicenda, possano essere assicurati alla giustizia per completare quel puzzle in modo definitivo"

ni.bo.