Gianluca Santiago Camassa morto al rave party: si indaga per omicidio colposo

Ieri pomeriggio l’autopsia del 24enne annegato nel lago di Mezzano Il grande amore per i nonni e le immersioni. "Era un ragazzo speciale"

Gianluca Santiago Camassa, morto a 24 anni nel lago di Mezzano (Viterbo)

Gianluca Santiago Camassa, morto a 24 anni nel lago di Mezzano (Viterbo)

Reggio Emilia 18 agosto 2021 - Era la luce del nonno e della nonna che non c’è più. Una luce, quella di Gianluca Santiago Camassa che si è spenta tra domenica e lunedì, nelle acque del lago di Mezzano, in provincia di Viterbo. Il ragazzo di 24 anni, inglese di nascita, da famiglia italiana, e da circa otto mesi stabilmente a Reggio con il padre presso la casa dei nonni è tragicamente morto, probabilmente annegato, in quelle acque. Nei terreni circostanti è in corso un rave party non autorizzato con più di 8000 persone presenti provenienti da molte parti d’Europa (oggi dovrebbero sgombrare). Quello che trapela. Saranno gli esiti dell’autopsia a determinare le esatte cause del decesso. Esame che è stato eseguito ieri, su disposizione della Procura di Viterbo che ha aperto un fascicolo per omocidio colposo. Quello che trapela in queste ore è che il ragazzo, assieme ad un amico inglese, non era ancora fisicamente entrato al rave. E’ certo che l’obiettivo del ventiquattrenne londinese era quello di parteciparvi, ma quel bagno fatale è antecedente a qualsiasi ingresso all’area del festiva techno. Un dettaglio non di poco conto, in un contesto in cui, si dava per assodato un legame diretto tra la partecipazione all’evento non autorizzato ed il decesso. Un nesso di causalità che, ora come ora, necessita approfondimenti. Altro aspetto, invece, che trova conferma è che Gianluca Santiago Camassa era un nuotatore esperto. Confermata pure la passione per le immersioni (tanto che quella fatale sembra stata fatta ’in apnea’) e tutto quanto riguarda quel mondo. Cosa sia successo nel momento in cui Gianluca Santiago ha messo piede nelle acque del lago, se un malore, se i gorghi che si formano in profondità nel lago, è al momento un mistero che solo gli inquirenti potranno svelare. Gianluca, la famiglia e Reggio. Quello che si sa è che Gianluca Santiago Camassa viveva a Reggio da circa otto mesi, quando, con il papà Stefano (a Viterbo, al momento a seguire tutto l’iter legato al riconoscimento della salma. E’ in arrivo anche la mamma, rimasta a vivere a Londra) sono arrivati a Reggio. Ospitati dal nonno, 92enne, ex poliziotto, originario di Matera ma sposato con una reggiana, al momento ancora ignaro del tremendo destino che ha colto l’amato nipote. Sì, perché quello che affiora, è questo legame speciale, granitico, tra Gianluca e i nonni. Ogni estate, nonostante lui vivesse a Londra, tornava a Reggio a trascorrere un qualche periodo con loro durante l’estate. Un duro colpo era stata la morte della nonna, cui Gianluca, su Facebook aveva dedicato un messaggio pieno di amore. La storia della famiglia Camassa è quella tipica di milioni di italiani che sono emigrati all’estero, in cerca di lavoro e di opportunità. Lì papà Stefano trova l’amore, si sposa e nasce Gianluca Santiago. Il quale lavorava come commesso a Londra, ma il legame con Reggio Emilia, con gli amatissimi nonni non si era mai interrotto, tanto che, una volta stabilitosi in città, stava cercando un lavoro dello stesso tipo. Viene descritto come un ragazzo: "Speciale. Era stato in tanti posti; aveva girato il mondo. Poi si sa, uno che nasce a Londra ha un approccio molto dinamico alla vita e alle opportunità. E’ una vera tragedia".