I boschi di Ligonchio, una medicina

Si moltiplicano gli appuntamenti di ’Foresta terapeutica’, che trae origine da una disciplina giapponese

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di Settimo Baisi

Foresta terapeutica, immersione nel paesaggio naturalistico di Ligonchio per un’estate di benessere, come previsto dal progetto REinVENTA, finanziato dalla Fondazione Manodori nell’ambito del Bando WelCom2020, una pratica conviviale ed educativa a contatto con la natura. Eventi per la prima volta inseriti nell’ambito delle manifestazioni "Val d’Ozola Move", affiancano le attività convenzionali e il loro svolgimento avviene sempre nell’ambito del contesto naturale. Dopo una prima esperienza di ‘Foresta terapeutica’ con passeggiata panoramica nei dintorni di Ligonchio, accompagnati dalla guida ambientale ecologica (Gae) Federica Gelati. Visto il successo dell’iniziativa, gli organizzatori stanno lavorando sui prossimi due appuntamenti: sabato 13 agosto e sabato 3 settembre dove alla ‘Foresta terapeutica’ seguirà un’esperienza di yoga della risata con l’insegnante Patrizia Maldera. Questa pratica è stata ideata dal medico indiano Madan Kataria e il suo scopo è quello di produrre benessere ridendo. Nell’appuntamento di ‘Foresta terapia’ del 3 settembre si aggiungerà una nuova esperienza di sensibilizzazione alla percezione corporea attraverso pratiche ispirate al Qi Gong e alla Danza Sensibile, accompagnati dai maestri Daria Menichetti e Francesco Manenti.

E’ un nuovo approccio guidato dalla sensibilità naturale. La ‘terapia forestale’ è una pratica di medicina preventiva nata in Giappone agli inizi degli anni ‘80, il termine Shinrin-Yoku, significa letteralmente bagno nella foresta e indica una esperienza di immersione e profondo contatto con la natura da esplorare attraverso i cinque sensi. L’impegno congiunto del Cai, Ibe-Cnr (Istituto Bio Economia Consiglio Nazionale Ricerche) e Cerfit (Centro riferimento regionale fitoterapia) è quello di portare avanti la ricerca sperimentale volta a certificare determinate stazioni utili per la terapia forestale attraverso rilievi fisici in termini di qualità dell’aria e composti organici volatili, molecole emesse dagli alberi, se respirate, possono avere azione antiossidante, antinfiammatoria e balsamica sulle vie respiratorie.

La fisioterapeutica Mila Ferrari: "Si tratta di un progetto molto valido dal punto di vita salutare, ha buone ricadute sulla salute e vede la partecipazione di molti giovani. Dietro c’è uno studio su base scientifica che va approfondito. E’ un nuovo approccio con ricaduta economica sul territorio".